Secondo la perizia non era in grado di intendere e volere. La richiesta: un trattamento stazionario in una struttura chiusa
Nella notte tra il 10 e l’11 aprile del 2022 uccise la madre colpendola, nel sonno, alla testa e alla schiena con più oggetti. L'allora 21enne, al momento dei fatti, era sotto l'effetto della cannabis.
Secondo la perizia non c'è una ragione precisa dietro al gesto. Piuttosto è stata una conseguenza del disturbo psicotico di cui è affetto. Nel momento dell'atto efferato - come riferisce la Rsi riportando il rapporto del dottor Carlo Calanchini – il suo scompenso era talmente forte da renderlo totalmente incapace di valutare cosa stesse facendo e di conseguenza di fermarsi. Per la perizia, dunque, il giovane non è punibile.
Quanto sopra ha spinto la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis a firmare nei confronti del 23enne un’istanza di misura, con una richiesta al Tribunale penale di sottoporre l'imputato a un trattamento stazionario in una struttura chiusa.
Spetterà dunque alla Corte esprimersi sulle sorti del giovane, attualmente nel penitenziario cantonale.