Il Cantone, nonostante la decisione del TRAM, intende procedere con il licenziamento.
LUGANO - A nulla è valsa la decisione del TRAM. Il Cantone non fa dietrofront, e intende andare fino in fondo con il licenziamento di Roberto Caruso, il docente di elettrotecnica della Spai di Mendrisio sospeso dalla sua funzione lo scorso 5 giugno, da un giorno all'altro e dopo 35 anni di professione, per presunti «atteggiamenti irrispettosi verso i suoi superiori». È quanto emerso in seguito all'odierna udienza presso la commissione conciliativa dei dipendenti dello Stato.
«Prendiamo atto che il Cantone, a dispetto della sentenza del Tribunale amministrativo cantonale (TRAM), ritiene di tirare dritto», commenta amaramente l'avvocato del professore, Stefano Fornara. «La sospensione, di fatto, è stata annullata dal TRAM, perché non è stato rispettato il diritto di difesa del docente. Però ci è stato detto che il DECS non intende fare un passo indietro rispetto al prospettato licenziamento».
Eppure la volontà di trovare una conciliazione, da parte del professore, c'era eccome. «Abbiamo proposto al DECS di reintegrare Roberto e, in parallelo, di aprire un'inchiesta, così che si possa fare delle valutazioni al termine della stessa», spiega l'avvocato. «Abbiamo proposto anche altre misure, tra le quali un accompagnamento con il direttore dell'istituto scolastico, ma sono state rifiutate».
Di fatto, dunque, a settembre il professor Caruso non potrà tornare alla cattedra.
«Mi dispiace per i miei ragazzi, però lotteremo», dice visibilmente emozionato. Già, perché il docente intende presentare ricorso, e a entrare in campo sarà nuovamente il Tribunale amministrativo cantonale. Quest'ultimo, dopo aver preso posizione sulla sospensione, dovrà ora esprimersi sulla decisione di licenziamento.
«Chiedo alla direttrice del DECS, Marina Carobbio, di incontrarmi insieme ai miei studenti, perché non è possibile che se ne freghino bellamente», dice infine il professore. «Io le ho scritto, ma non mi ha mai risposto».
«Andremo fino in fondo, passando da tutte le istanze possibili, perché qui c'è in gioco una questione di giustizia», sottolinea dal canto suo Giorgio Fonio, segretario regionale del sindacato OCST.
«Noi confidiamo di vincere questa procedura, il problema è che nessuno potrà riportare a scuola Roberto e il procedimento sarà gravoso per tutti i contribuenti», conclude l'avvocato Fornara.
L'appuntamento odierno, lo ricordiamo, ha seguito la decisione presa dal Tribunale cantonale amministrativo martedì scorso, 13 agosto, che ha annullato la sospensione dal servizio del docente. Il TRAM aveva infatti dato ragione a Caruso, convenendo che il Decs, sospendendolo con effetto immediato dalle sue funzioni senza permettergli di dire la sua sulla vicenda, ha violato il diritto di difesa del docente, che è garantito dalla Costituzione.