Nel contempo i giudici del tribunale amministrativo bacchettano il DECS: «Non ha voluto sentire le motivazioni dell'insegnante».
MENDRISIO - Il Tribunale cantonale amministrativo (Tram) ha dato ragione al docente di elettrotecnica del Centro professionale tecnico (Spai) di Mendrisio. L'uomo, ricordiamo, era stato esonerato e sospeso con effetto immediato dal DECS a pochi giorni dalla fine dell'anno scolastico per «atteggiamenti irrispettosi verso i suoi superiori».
La decisione del TRAM, datata 13 agosto, ha quindi annullato la sospensione dal servizio decisa dal Consiglio di Stato, riabilitando inoltre il buon nome del docente e la sua seria professionalità e dedizione all’insegnamento. «Accogliamo questa sentenza con estrema soddisfazione», sottolinea il sindacato OCST docenti che fin da subito ha sostenuto il professore di elettrotecnica.
Nella sua decisione il TRAM ha pure bacchettato il DECS per aver privato il docente «del suo diritto di essere sentito prima di adottare la sospensione immediata della funzione». Diritto che peraltro - fa notare il sindacato - «è garantito anche dalla nostra Costituzione». «Non annullare la decisione di sospensione equivarrebbe - ha precisato il TRAM - a incentivare l’autorità a violare sistematicamente il diritto di difesa del docente».
Prime avvisaglie - Le prime avvisaglie del caso - finito anche in un'interpellanza firmata MPS - si erano palesate a febbraio dello scorso anno quando era stata avviata una prima procedura a carico del docente scaturita in un ammonimento. «Ammonimento che - ricorda l'OCST - il nostro sindacato aveva già impugnato e per il quale è ancora pendente un ricorso al TRAM».
Tappe future - Dopo quel primo "round", vi fu poi la decisione che oggi è stata annullata. Ma la sfida per il docente non è ancora conclusa. «Il 22 agosto - ricorda l'OCST - è prevista un’ulteriore tappa importante. Quel giorno si terrà infatti l’udienza presso la Commissione conciliativa dei dipendenti dello Stato relativamente alla decisione di prospettata disdetta, momento in cui saremo di nuovo al fianco del docente».
L'auspicio del sindacato è quello che Consiglio di Stato e DECS «tornino finalmente sui propri passi e annullino ogni procedura nei confronti del docente, il quale non si è macchiato di alcuna colpa, se non quella di manifestare il proprio disagio e quello della sede ai funzionari dirigenti di riferimento».