«Non si vede come i sette municipali possano essersi sentiti offesi come esseri umani», ha detto la giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti
BELLINZONA - Prosciolto Matteo Pronzini. La Pretura di Bellinzona ha dato ragione al granconsigliere Mps e consigliere comunale nel processo che lo vedeva accusato di diffamazione, calunnia e ingiuria.
La frase da lui pronunciata durante una seduta del Consiglio comunale di Bellinzona tenutasi lo scorso 20 settembre 2021, ovvero «il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie di intimidazione di stampo mafioso», è quindi stata ritenuta non penalmente rivelante.
«Si è trattato di un intervento a caldo fatto nel contesto politico su una questione che era di grandissima attualità e che si iscrive squisitamente nel dibattito politico», ha detto la giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti. «L'espressione incriminata deve essere valutata nel contesto comunicativo nel quale è stata inserita. Di fatto nel suo discorso Pronzini criticava la scelta politica fatta dal Municipio di Bellinzona di ricorrere ancora contro i servizi radiotelevisivi della Rsi sul caso della Casa anziani di Sementina, da una parte dimostrando parzialità rispetto alla sofferenza dei familiari delle vittime, e dall'altra la volontà di zittire la stampa».
«Connotazione iperbolica» - Pronzini, ha continuato la giudice, «ha usato una connotazione iperbolica per riferirsi all'effetto intimidatorio del ricorso. In queste circostanze, ribadito che si è nell'ambito di una discussione politica, non si vede come i sette municipali possano essersi sentiti offesi come esseri umani. Pronzini va dunque prosciolto, anche se viene invitato a ponderare le parole».
«Sollevato» Pronzini - «Sono molto contento e sollevato», ha detto a Tio/20Minuti Pronzini, che è apparso visibilmente emozionato. «Il mio pensiero va ai giornalisti: noi eravamo intervenuti per opporci a questo tentativo di limitare la libertà di stampa e oggi la giudice ci ha dato ragione. Penso anche ai familiari delle vittime di Sementina, l'atteggiamento del Municipio nei loro confronti è sempre stato sfuggente perché non volevano se ne parlasse. Questo risultato fa bene anche a loro».
Durante il dibattimento di questa mattina, lo ricordiamo, la pubblica accusa aveva proposto una pena pecuniaria di 4'000 franchi sospesa con la condizionale per due anni, più una multa di 200 franchi e il pagamento di altri 300 franchi per la copertura della tassa di giustizia e delle spese giudiziarie.
La difesa puntava invece al proscioglimento da tutte le imputazioni.