La truffa dei pacchi si fa sempre più ingegnosa. Ecco il nuovo modus operandi e cosa fare per proteggersi.
LUGANO - Il copione si ripete ormai ogni anno. Durante i saldi di gennaio è facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo degli acquisti (online e non solo). Insomma, tra i molti pacchi che giungono davanti alla porta, può capitare che alcune fatture scivolino di soppiatto tra i conti mensili.
Un pacco fantasma - E la truffa è dietro l’angolo. «Non è la prima volta che succede», ci confida Matteo vittima di un tentativo di estorsione. «Quest’anno mi sono arrivate due fatture, rispettivamente di 112 e 181 franchi, per dei pacchi che non ho mai ordinato e soprattutto che non mi sono mai stati recapitati».
Come detto, non si tratta della prima volta che qualcuno cerca di usare in modo improprio l’indirizzo di Matteo. «L’anno scorso invece avevo ricevuto una fattura di quasi 2mila franchi». Al di là dell'inghippo, evitare la trappola non è sempre semplice, anzi nella fretta e nella confusione può capitare di pagare la fattura senza rendersene conto. E una volta regolato il compenso, recuperare i soldi diventa complicato (se non impossibile).
Nessuno è immune, ma... - A essere toccato dalla truffa può essere però chiunque. «Non ho capito subito che la fattura non corrispondesse a nessun acquisto che avevo fatto. Ho pensato si trattasse di un pacco arrivato poco prima. Il periodo coincideva. Solo in seguito, guardando bene la fattura ho capito che si trattava di una truffa». In questo caso si può fare ben poco. «Ho chiamato subito la ditta originaria della fattura spiegando la situazione».
Un primo passo a cui è seguito subito un secondo. «Mi sono recato in polizia, ma non ho potuto sporgere denuncia perché non ho subito un danno patrimoniale». Matteo si è quindi limitato a segnalare la truffa alle autorità. Il modus operandi? «Il poliziotto che ha seguito il mio caso mi ha spiegato che i truffatori utilizzano i dati anagrafici di una persona a caso e fanno recapitare il pacco a un secondo indirizzo». Così da intercettare il pacco prima che venga ritirato nella casella della posta.
Come proteggersi - Fatto sta che questo genere di truffe alimenta l’insicurezza negli acquisti online. Cosa fare quindi per proteggersi? «Bisogna segnalare subito al negozio online (o shop online) la truffa subita, precisando che non si è mai ordinata la merce, rispettivamente la stessa non è mai giunta al proprio domicilio», ci spiega la Polizia cantonale. «In seguito denunciare il fatto alla Polizia o direttamente al Ministero pubblico».
Questo ultimo passo è particolarmente importante. Contariamente a quanto si potrebbe credere, la Polizia non ha le mani legate. «Se il negozio online collabora può svolgere accertamenti e indagini per tentare d’identificare l’autore».
Il fenomeno però è in costante aumento negli anni. «È probabile che in questi casi gli autori abbiano creato degli account clienti del negozio online appositamente per commettere queste truffe». E ancora la Polizia: «Non vi è un dato statistico definito che permetta di quantificare questo genere di raggiro. Indicativamente si parla di una decina di segnalazioni all’anno».