La Ruag, società che gestisce la pista di Lodrino, non ha potuto esprimersi. La polizia ha aperto un’inchiesta sull'incidente mortale accaduto giovedì pomeriggio a Lodrino
LODRINO - Una manovra spericolata e proibita che gli è costata la vita. Aveva 20 anni il motociclista che si è scontrato giovedì pomeriggio, poco dopo le 16, sulla pista dell'aeroporto militare di Lodrino, ancora per cause da stabilire, contro un veicolo di servizio guidato da un 39enne impiegato della ditta di manutenzione aerea dell'aeroporto. Il veicolo, come ha riferito la polizia nel comunicato stampa diramato oggi, era entrato sulla pista per garantire la sicurezza aerea. Infatti in quell'aeroporto decollano e atterrano aerei militari.
Come il 20enne sia riuscito ad entrare in pista non è ancora chiaro. L'area è inaccessibile ai non autorizzati. A sud è delimitata da un prato, mentre a nord l'accesso è chiuso tramite una recinzione. A Jiri Paukert, portavoce della Ruag, società di difesa e aerospaziale con sede a Berna che gestisce l'aeroporto di Lodrino, abbiamo chiesto come sia potuto accadere che un motociclista entrasse in pista. Sul caso il portavoce si è limitato a confermare il tragico evento e a ribadire che la polizia sta esaminando il caso.
"Sull'accaduto la Ruag non è in grado di esprimersi" ha concluso Paukert, senza aggiungere altro.