Raoul Ghisletta sul tema del tedesco nella prima media: «Lascia stupefatti il rapporto di Lega dei Ticinesi e PLR»
BELLINZONA - «Lascia stupefatti che un rapporto firmato da commissari della Lega dei Ticinesi e del Partito liberale radicale ticinese, che ha come scopo di introdurre il tedesco nella prima media, sferri un attacco all’italianità del Cantone, lasciando libero campo all’insegnamento in lingue non italiane nelle scuole private».
Esordisce così Raoul Ghisletta intervenendo nel dibattito che si sta diffondendo anche nell'opinione pubblica sul tema dell'insegnamento del tedesco in prima media. E ricorda che la Costituzione cantonale dice che «agli allievi in età d'obbligo scolastico l'insegnamento dev'essere impartito di principio in lingua italiana» e che «il Cantone Ticino è una repubblica democratica di cultura e lingua italiane».
Per Ghisletta «non si può scalfire questa peculiarità e forza culturale del Cantone, come fa in modo inconsulto il decreto legislativo allegato al rapporto di maggioranza. Anzi - aggiunge - occorre invece riprendere in modo coerente il principio giuridico dell’obbligo dell’insegnamento prevalentemente in lingua italiana anche nelle varie scuole private: obbligo che è legittimo, in quanto ha lo scopo di evitare il rischio di un inforestierimento linguistico, indica una sentenza del Tribunale federale».