Approvate il nuovo testo con le modifiche relative alla doppia imposizione, black list e telelavoro
ROMA - Approvato questa mattina con 120 voti favorevoli, l'accordo fiscale sui frontalieri fra Svizzera e Italia è realtà.
Via libera anche da palazzo Madama: l’aula del Senato ha infatti approvato il nuovo accordo fiscale fra Italia e Svizzera. Dopo l’ok di Montecitorio, il testo è tornato nella camera “alta”, comprensivo dei due emendamenti inseriti dal Governo sul telelavoro dei frontalieri e l’eliminazione della confederazione dalla black list.
Le modifiche per il lavoro in remoto
Nello specifico, le due modifiche fissano la percentuale di smartworking a un massimo del 40% del tempo di lavoro dai lavoratori frontalieri. Inoltre, si conferma il valore retroattivo dell’accordo (a partire dal 1 febbraio) e temporaneo dell’accordo («entro e non oltre il 30 giugno»). Questa la proposta italiana, che dovrà poi essere "avallata", tramite un accordo, dalla Svizzera.
Inoltre, si provvede all’«eliminazione della Svizzera dall'elenco di cui all'articolo 1 del decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999», la cosiddetta blacklist.
Nelle settimane passate, la consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro delle finanze italiano Giancarlo Giorgetti hanno firmato una dichiarazione politica concernente proprio la regolarizzazione delle due questioni fiscali pendenti.
Cosa cambia per le imposte
Per quanto riguarda la nuova intesa fiscale, la Confederazione potrà trattenere l '80% dell'imposta alla fonte ordinaria (rispetto al 60% di oggi) prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri, i quali saranno tassati anche in Italia.
Alle persone che lavorano, o hanno lavorato, nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo, sarà applicato un regime transitorio: continueranno a essere tassati solo in Svizzera. Fino al 2033, la Confederazione verserà ai Comuni italiani di confine il 40% dell’imposta alla fonte.