La maggioranza del Consiglio comunale ha approvato la proposta municipale. Ma sulla decisione è già stato annunciato un referendum.
LUGANO - Dopo diverse ore di discussioni il Consiglio comunale di Lugano ha approvato (di misura) l'introduzione di zone a 20 e 30 all'ora in alcune aeree residenziali ritenute sensibili. Il Messaggio municipale (MM), promosso grazie ai voti del centro-sinistra, era inviso a destra. E infatti sia Lega che UDC hanno già promesso battaglia e annunciato il referendum.
«Un punto di partenza» - Ovviamente soddisfatta è il gruppo La Sinistra che vede concretizzato un tema per lui «fondamentale». Ovvero quello della della valorizzazione dello spazio stradale e dell’incremento delle zone 20 e 30 all'ora, vedendo inoltre «finalmente» accettata una sua mozione sul tema risalente al 2018. «Il Messaggio municipale - precisa il gruppo - non era certo né coraggioso né progressista. Tuttavia è un inizio necessario e importante per una Città ancora troppo tenacemente attaccata al traffico e non aggiornata nelle sue scelte di organizzazione urbanistica. L'approvazione della nostra mozione propone invece un orizzonte più ampio rispetto ad una moderazione più incisiva del traffico, alla fruibilità da parte di abitanti e passanti, alle qualità culturali e paesaggistiche, al recupero di spazi urbani quali zone di incontro».
«È una dichiarazione di guerra contro gli automobilisti» - Se a Sinistra si festeggia, a destra si mastica amaro. Con Lega e UDC che promettono di dar battaglia contro la decisione presa (un po' a sorpresa) dal Consiglio comunale. La Lega, pochi istanti dopo l'approvazione del MM, aveva già inviato una nota alle redazioni in cui annunciava «il lancio di un referendum» e la «creazione di un comitato ad hoc». Qualche ora più tardi anche la sezione UDC di Lugano sottolinea di «opporsi con forza a questa deriva» con cui Lugano «dichiara guerra agli automobilisti» e ritiene che «i cittadini luganesi debbano avere l'ultima parola». «Quello approvato dalla maggioranza di centro-sinistra del Consiglio Comunale - precisa l'UDC cittadino - è un provvedimento ideologico e dannoso, che non migliora la sicurezza ma paralizza il traffico, rallenta i mezzi pubblici e soffoca la mobilità privata».
Per l'UDC, insomma, quello di ieri sera è solo l'ultimo tassello di «una guerra» contro gli automobilisti che concerne tutto il Cantone. Con i democentristi che puntano il dito anche contro Claudio Zali. «Nelle sue ultime dichiarazioni - ricorda l'UDC - il Direttore del Dipartimento del Territorio non ha nascosto l’idea di introdurre una forma di road-pricing per accedere al centro di Lugano e di eliminare ulteriori parcheggi in città, oltre a quelli già cancellati negli ultimi anni nei quartieri cittadini. Una strategia che penalizza chi è costretto a usare l’auto ogni giorno e che danneggia il commercio, spingendo sempre più persone a evitare il centro cittadino».
Una strategia che secondo i democentristi è "condivisa" anche dal Municipio di Lugano che di recente avrebbe ammesso che questa è solo una fase intermedia e che altre misure seguiranno in futuro. «Un’eventualità - conclude l'UDC - che va arrestata immediatamente, prima che la mobilità privata venga soffocata del tutto».