Entro l'estate in Gran Consiglio approderà il messaggio per un credito supplementare di 80 milioni di franchi
BELLINZONA - La Rete tram treno del Luganese costerà 759 milioni di franchi, Iva esclusa. Si tratta di un rincaro pari a 269 milioni di franchi, rispetto ai 490 milioni stimati lo scorso autunno. A confermare la realtà dei fatti è stato il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, in risposta a due interpellanze che chiedevano al Consiglio di Stato di fare chiarezza in merito all'esplosione dei costi. In particolare, nell'atto parlamentare cui primo firmatario era Alain Bühler, venivano sollevati «dubbi urgenti sulla sostenibilità finanziaria e sulla fattibilità degli interventi nella loro interezza».
Nel corso del suo discorso, Zali ha spiegato che dei 759 milioni, 439,8 se ne fa carico il fondo Prossif; 27 milioni corrispondono al contributo federale dei programmi di agglomerato per la tratta Manno-Bioggio; 466,8 milioni corrisponde alla quota parte federale; 42,2 milioni sono a carico di FLP SA, 246 milioni sono invece a carico di Cantone (per il 58% ossia 142,7 milioni) e dei comuni della Crtl (42% ovvero 103,3 milioni).
Insomma, il governo dovrà chiedere al Parlamento un credito supplementare di circa 80 milioni (più IVA) per quanto concerne la quota parte cantonale. Il messaggio sarà adottato dal Consiglio di Stato e sottoposto al Gran Consiglio «prima dell'estate», ha detto Zali.
Un aumento dei costi che lo scorso 17 marzo è stato discusso con la Confederazione. «L'orientamento dell'Ufficio federale dei trasporti, la cui valutazione del progetto rimane molto positiva, è quella di accettare la parte di aumento dei costi di pertinenza della confederazione a condizione che cantone e Comuni della CRTL si assumano la loro quota parte dell'aumento. Non occorre avvallo dalle Camere federali».
Ma a cosa è dovuto questo salasso? Secondo Zali il tutto è da ricondurre al precedente progetto del 2009 quando ancora si parlava del progetto tram luganese. Oltre a tutta una serie di modifiche apportate al progetto, definite come peggiorative. «Pur spiacevole che possa essere - ha proseguito - l'esborso complessivo di 246 milioni per Cantone e comuni della CRTL non è di tanto superiore alla spesa di 215 milioni prevista nel 2009».
Le criticità della Circovallazione Agno-Bioggio - Entro l'estate sarà adottato un altro messaggio, inerente al progetto CAB che è stato «rivisto per contenere i costi entro un limite sopportabile e sostenibile dal punto di vista finanziario dal Cantone», ha affermato il direttore del DT. «Questo comporta l'attraversamento del comparto fuori terra».
Una modifica al progetto dovuta «complesso contesto dal punto di vista geologico e idrogeologico» in cui è collocato il comparto di Agno. «I modelli di calcolo, applicati fin dalle fasi di progettazione definitiva, hanno mostrato una criticità inaspettata portando a definire misure costruttive, tappe di lavoro, e sistemi di impermeabilizzazione molto costosi. In questa tratta il progetto è unico nel suo genere e non si poteva disporre di analogie con altri progetti. Anche la gestione del materiale di scavo è dovuta essere rivista: sarebbe stato necessario acquistarlo sul mercato per specifici riempimenti. Oltre a questi aspetti, hanno inciso sull'evoluzione nel tempo del progetto, i rincari, le modifiche alle normative, gli aumenti degli standard...». I costi per la variante sotterranea ammontano a circa 500 milioni di franchi. Da qui la decisione di prevedere l'attraversamento fuori terra.
«Tolte le residue incertezze, il Consiglio di Stato confida che progetto RTTL sarà realizzato così come pubblicato. Il progetto CAB è stato rivisto. Saranno poi il Gran Consiglio, ed eventualmente il popolo ticinese, a determinarsi sulla realizzazione o meno di quest'opera».