Il Sud-est asiatico sarà di nuovo al centro del programma di agosto, con 8 progetti e 9 produttori
LOCARNO - Nell’edizione del Locarno Film Festival dedicata al futuro dell’industria del cinema, “Locarno 2020 – For the Future of Films”, trova la sua collocazione naturale anche Open Doors. La sezione, che da 18 anni punta alla scoperta e al sostegno delle cinematografie emergenti, si trasferirà infatti online con le sue iniziative per professionisti.
Il Sud-est asiatico sarà di nuovo al centro del programma di agosto (dal 5 al 15), con 8 progetti e 9 produttori provenienti da Laos, Cambogia, Thailandia, Vietnam, Myanmar, Indonesia, Malesia, Filippine e Mongolia, tra cui diverse anteprime di mercato di registi affermati.
Open Doors, di anno in anno ha mostrato come imparare a raccontare i propri progetti ai membri dell’industria del cinema sia il primo passo per sviluppare percorsi artistici e professionali a lungo termine. È quello che insegna, ad esempio, il caso di Mati Diop, Open Doors Grant 2012 e Grand Prix a Cannes 2019; o quello del giovane pakistano Hamza Bangash, Open Doors 2018 Award for Excellence al Busan International Film Festival 2019 e che con il cortometraggio "Dia" ha anche vinto proprio nel 2020 le Locarno Shorts Weeks, l’iniziativa invernale dei Pardi di domani.
La Direttrice artistica del Locarno Film Festival, Lili Hinstin, ha dichiarato: «In questi anni, la sezione Open Doors si è rivelata un formidabile laboratorio in cui sperimentare nuove strade per sostenere il cinema di ogni latitudine. Grazie ai progetti realizzati in ciascuna edizione, il Locarno Film Festival è stato in grado di abbattere barriere distributive e culturali più o meno visibili, portando alla luce nuovi talenti e consentendo a film di grande valore di essere portati a termine. L’idea di un concorso per Locarno 2020 come The Films After Tomorrow, destinato alle opere in via di realizzazione, è nata anche grazie ai preziosi insegnamenti offerti dall’esperienza di Open Doors, e al suo coraggioso slancio verso la scoperta».
Edizione sul web - Come altre iniziative di Locarno 2020, anche Open Doors vivrà la sua edizione speciale grazie al web. I protagonisti di Hub (piattaforma per la coproduzione internazionale) e Lab (training per produttori creativi) si riuniranno online su piattaforme dedicate e potranno presentare i loro progetti ai professionisti dell’industria internazionale, grazie a meeting individuali, programmati durante la prima settimana di Locarno 2020 (6-11 agosto).
I progetti selezionati - L’edizione di Open Doors 2020, spiega il Locarno Festival, sottolinea la grande ricchezza narrativa e creativa del cinema mongolo e del Sud Est asiatico, così come l’urgente necessità per i cineasti di questa regione di condividere le loro visioni della società contemporanea in cui vivono. Cineasti alla ricerca di una nuova identità che si deve confrontare da un lato con il passato, le tradizioni, e per alcuni anche la scoperta della democrazia, e dall’altro con i grandi e rapidi cambiamenti del 21esimo secolo – temi che sono tanto più attuali in questo periodo di crisi sanitaria. Nella selezione sono sempre più presenti inoltre professioniste della regione attive sia nei campi della regia che della produzione, che contribuiscono in maniera importante all’emergere di nuovi talenti anche nei paesi dove le sfide sono ancora più accentuate, come Cambogia, Laos e Mongolia.
A rendere possibile Open Doors è la collaborazione della Direzione Sviluppo e cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e di Partner che, anche in questa situazione di crisi globale, intendono continuare a contribuire concretamente allo sviluppo delle cinematografie di queste aree. Tra i Partner confermati, anche questo anno ci saranno Vision sud est e la Città di Bellinzona, che partecipano al premio principale Open Doors Grant con un contributo tangibile di 68mila franchi, un importo eccezionalmente aumentato per questa edizione e che verrà suddiviso tra più progetti; il CNC: Centre national du cinéma et de l’image animée, che contribuirà con una borsa allo sviluppo di 8'000 euro; e ARTE France, che assegnerà il Premio Arte Kino International di 6'000 euro. Altri premi in prestazioni sono offerti dal fondo per il cinema Sørfond e altri partners che verranno annunciati in seguito.
Ecco i partecipanti di Open Doors Hub :
"Fruit Gathering" di Aung Phyoe (Myanmar, Francia, Repubblica Ceca); "Inside the Yellow Cocoon Shell" (Bên Trong Vỏ Kén Vàng) di Pham Thien An (Vietnam, Singapore, Francia); "The Godmothers" di Anucha Boonyawatana (Thailandia, Stati Uniti); "This City is a Battlefield" (Perang Kota) di Mouly Surya (Indonesia); "Tropical Gothic" di Isabel Sandoval (Filippine); "Oasis of Now" di Chee Sum Chia (Malesia); "Ze" di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Mongolia, Francia); "Zsa Zsa Zaturnnah vs the Amazonistas of Planet X" di Avid Liongoren (Filippine, Francia).
Open Doors Lab:
Darung Mony, Studio4, Cambogia; Lomorpich Rithy, PlerngKob, Cambogia; Vannaphone Sitthirath, Lao New Wave Cinema Productions, Laos; Choo Mun Bel, Sixtymac Production, Malesia; Lamin Oo, Tagu Films, Myanmar; Uran Sainbileg, IFI Production , Mongolia; Supatcha Thipsena , Mobile Lab Project , Thailandia; Kyle Nieva, Screen Asia, Filippine; Nguyen Luong Hang, EAST Films, Vietnam.