La Corte costituzionale è stata chiara: «L'obbligo era a tutela della salute»
ROMA - Irragionevole? No. Sproporzionato? Affatto.
La Corte costituzionale italiana ha deciso, ed è stata chiara: l'obbligo vaccinale (e quindi di green pass) introdotto in Italia dal Governo Draghi durante la pandemia di coronavirus è stato «legittimo» e «a tutela della salute».
Lo riporta il Corriere della Sera, citando alcuni passaggi del comunicato della Corte: «Sono state ritenute non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario». Ma anche per altri settori, e per gli over 50, perché è stato giudicato congruo «il bilanciamento tra interessi individuali e collettivi».
L'obbligo, insomma, era giustificato dalla pandemia stessa: le norme servivano a tutelare l’intero Paese dalla diffusione dell’infezione e dalle sue ricadute sul sistema sanitario ed economico. È stato quindi legittimo limitare l’autodeterminazione individuale. Ciò che non ha avuto nulla a che fare con un «tradimento» o una «coercizione ricattatoria», come invece l'hanno descritta alcuni legali.