Il superamento della linea di demarcazione non è stata tollerata dalle autorità del nord. Incerto il destino del soldato statunitense
SEOUL/PYONGYANG - Si moltiplicano le speculazioni in merito al destino di Travis King, il soldato americano che - nella giornata di ieri - è stato arrestato per aver oltrepassato la linea di demarcazione tra la Corea del Sud e quella del Nord. È probabile che il 23enne si trovi in un centro di detenzione nordcoreano e che il governo di Pyongyang - il quale non ha ancora rilasciato dichiarazioni - lo scagionerà soltanto in cambio di concessioni da parte degli Stati Uniti. I due Paesi non intrattengono, al momento, rapporti diplomatici. Ma chi è King? E per quale motivo si trovava in Corea?
Non proprio un angioletto - Degli ufficiali dell'esercito sudcoreano hanno confermato che King ha passato - durante il suo servizio militare nella penisola - un periodo di detenzione di due mesi in una struttura di Seoul. Era stato accusato di avere tirato un pugno a un cittadino sudcoreano in una discoteca della capitale. Stando alle autorità, era stato rilasciato il 10 luglio.
In un episodio precedente - risalente al settembre scorso - aveva «tirato diversi calci» contro una volante della polizia municipale di Seoul e si era rifiutato di sottomettersi all'arresto. Stando ai media locali, aveva tentato di fuggire e aveva insultato gli agenti di polizia. Una corte amministrativa lo aveva multato a 5 milioni di won (all'incirca 3500 franchi) per aver commesso crimini minori, tra i quali figurava anche un "danneggiamento a proprietà pubblica". Ma non è chiaro se il caso si riferisce all'episodio in questione.
Una volta tornato negli Stati Uniti, sarebbe stato - in ogni caso - licenziato con disonore per i suoi comportamenti inadeguati e il suo agire in Corea del Sud. Episodio di ieri escluso.
Dal 10 di luglio in poi - Subito dopo la sua scarcerazione è stato scortato all'aeroporto perché prendesse un volo per gli Stati Uniti. Ma per ragioni ancora da stabilire, non si è imbarcato. È invece tornato in città e si è iscritto a una visita guidata della zona demilitarizzata a confine con la Corea del Nord.
Una volta arrivato sul posto, si sarebbe separato dal gruppo per oltrepassare «in maniera del tutto volontaria» - afferma il Pentagono - il confine militare e simbolico che separa le due Coree dalla fine della guerra scoppiata nella penisola nel lontano 1950.
Al momento non sono date sapere le motivazioni del folle gesto. Neanche la madre di King è riuscita a dare spiegazioni, dichiarando che suo figlio «dev'essere completamente impazzito». Fatto sta che le prigioni nordcoreane sono conosciute per la loro brutalità e che - date le (gelide) relazioni tra Washington e Pyongyang - il destino di King rimane incerto.