Si tratta di un segno di protesta contro la riforma giudiziaria del presidente Netanyahu
TEL AVIV - Centinaia di riservisti, per lo più dell'aeronautica militare e dell'intelligence, hanno annunciato ieri alle proprie unità che non si offriranno più volontari, in protesta contro l'approvazione alla Knesset della prima fase della riforma giudiziaria del governo Netanyahu che essi ritengono incompatibile con i principi della democrazia. Lo ha reso noto la radio militare, secondo cui questa protesta coinvolge anche piloti dell'aviazione militare. «Oggi la situazione si sta aggravando», ha commentato la emittente.
L'evolversi della protesta è stato discusso lunedì dal premier Benyamin Netanyahu con il capo di Stato maggiore gen. Herzi Halevi. Questi, secondo i media, ha assicurato che se Israele fosse coinvolto in un conflitto nelle prossime settimane o nei prossimi mesi l'esercito potrebbe ancora assicurare piena efficienza. Ma se la protesta si estendesse oltre, gli effetti potrebbero in definitiva essere avvertiti.
Secondo Haaretz questi sviluppi preoccupano fra l'altro gli Stati Uniti e ieri il segretario alla Difesa Lloyd Austin ne ha parlato con il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant. Austin, secondo Haaretz, ha auspicato che il governo Netanyahu sappia trovare adesso un terreno di intesa con l'opposizione sulla riforma giudiziaria.