Il merito di David Garcia: aver inventato un business... sul bordo di un cratere
SAN VICENTE PACAYA - Mangiare un’ottima pizza alle pendici del cratere di un vulcano cotta nella roccia lavica sotto le fumarole. Succede sul vulcano Pacaya, in Guatemala, uno dei pochi attivi tra le decine che esistono sul territorio del piccolo paese centroamericano. Qui, alcuni anni fa, un ex contabile di 36 anni, ha deciso di aprire un’attività e servire una pizza alle migliaia di turisti che ogni anno risalgono fino al cratere del Pacaya.
«Ho cominciato la mia peregrinazione alla ricerca del luogo ideale dove fare la pizza nel 2013 cercando luoghi caldi, luoghi con fumarole. Ma è solo da due anni che preparo la pizza così: prima la cucinavo sulla lava liquida che usciva dal cratere e scorreva verso valle, oggi nella roccia vulcanica sfruttandone il calore», racconta a Tio/20Minuti David Garcia. Ogni mattina, soprattutto durante l’alta stagione, David si arrampica sulle pendici del vulcano per raggiungere il suo forno naturale portandosi dietro gli ingredienti e gli attrezzi per fare la pizza. «Non è il luogo di lavoro più comodo da raggiungere però arriviamo qui ogni giorno con gli ingredienti e tutto l’armamentario adatto», aggiunge ancora David spiegando come il clima sia l’incognita con la quale dover fare quotidianamente i conti. «Un momento c’è il sole, poi arriva un acquazzone poi caldo e poi magari il vento: non è un luogo favorevole per realizzare l’arte culinaria. Ma in questo luogo vengono molti turisti anche per mangiare la mia pizza» aggiunge ancora spiegando che per ridurre l’umidità del forno aggiunge legna e carbone. E così mantiene l’impasto croccante.
Dopo una camminata di circa 600 metri che i turisti possono fare anche a dorso di cavallo ma accompagnati obbligatoriamente da una guida certificata, dal paese di San Vicente Pacaya (un’ora di macchina dalla capitale Ciudad de Guatemala) si arriva a un bivio: a sinistra si sale ulteriormente verso il cratere, a destra si può fare una sosta culinaria. Una grande bandiera bianco azzurra del Guatemala indica la strada. Poco più in là i tre ombrelloni rossi e un unico tavolino creato con pietre di lava. David è già al lavoro coi suoi collaboratori e sforna una pizza dopo l’altra. Prima serve dei turisti del vicino El Salvador, poi un gruppo di osservatori elettorali dell’Unione Europea che si sono concessi una gita dopo alcuni mesi di lavoro nel paese durante i due turni delle elezioni presidenziali. «Qui vengono persone da tutti gli angoli del mondo grazie anche ad articoli di stampa che mi hanno dedicato. Fanno prenotazioni una settimana prima o un mese prima. Ma anche da un anno con l’altro», aggiunge ancora David il cui impasto per la pizza e gli ingredienti utilizzati, come il prosciutto crudo e il pomodoro, vengono giudicati di altissima qualità anche da un italiano del gruppo europeo. «La prova del nove» dice David che già vanta tantissime recensioni positive sui suoi profili social.
Il costo della pizza varia dai 30 franchi per quella rotonda da otto fette ai 50 per la teglia più grande. Un po' cara forse, ma non capita tutti i giorni di mangiare un’ottima pizza calda e fragrante godendo di una vista come quella che si staglia all’orizzonte.