I carabinieri hanno acquisito una serie di atti nel corso delle giornate di lunedì e martedì
BERGAMO - La Procura di Bergamo ha deciso d'indagare sul caso dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo.
Il centro della Val Seriana è nel mezzo di una delle aree più colpite dall'epidemia di coronavirus in Lombardia e da settimane la popolazione e i media si chiedono il perché non sia stata istituita una "zona rossa" sul modello di quella di Codogno. Ci sono poi moltissimi dubbi sulla gestione del nosocomio, dal momento della scoperta del primo caso di coronavirus ai giorni successivi.
Il Corriere della Sera spiega che il fascicolo d'inchiesta è al momento contro ignoti e l'ipotesi di reato è epidemia colposa. La Procura vuole capire come mai il 23 febbraio scorso il pronto soccorso fu chiuso, dopo l'accertamento delle positività di alcuni pazienti, e poi riaperto dopo cinque ore. Una direttiva di Regione Lombardia alla direzione sanitaria, scrive il quotidiano, chiedeva una riapertura parziale, che proseguì fino al mattino di due giorni dopo.
Lunedì e martedì i carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Brescia si sono recati al Pesenti Fenaroli e hanno acquisito una serie di atti.