Ma la famiglia potrà fare ulteriori accertamenti
CITTÀ DEL VATICANO - «Il procedimento relativo alla presunta sepoltura in Vaticano, presso il Cimitero Teutonico, dei resti di Emanuela Orlandi, è stato archiviato dal Giudice Unico dello Stato della Città del Vaticano, che ha integralmente accolto la richiesta dell'Ufficio del Promotore di Giustizia».
Lo ha reso noto stamane la Santa Sede in cui si spiega che i frammenti rinvenuti sono databili a epoca anteriore alla scomparsa della giovane: i più recenti risalgono ad almeno cento anni fa. Ma la famiglia potrà fare ulteriori accertamenti.
L'indagine - Il fascicolo era stato aperto nell'estate scorsa, dopo la denuncia dei familiari della giovane scomparsa nel 1983, a seguito della quale il Promotore di Giustizia, Gian Piero Milano, ed il suo aggiunto, Alessandro Diddi, avevano autorizzato l'accesso a due tombe ubicate all'interno del Cimitero Teutonico, poi risultate vuote.
In quel contesto istruttorio, un ulteriore accertamento disposto dai Magistrati aveva portato al rinvenimento, in un locale sotterraneo all'interno del complesso cimiteriale, di migliaia di frammenti ossei di diversa epoca e origine. Le verifiche su tali reperti hanno portato a concludere che i frammenti rinvenuti sono databili a epoca anteriore alla scomparsa di Emanuela.