Lo hanno ribadito gli inquirenti a proposito dell'abbattimento a inizio gennaio dell'aereo ucraino
TEHERAN - L'abbattimento del jet della Ukraine International Airlines subito dopo il decollo da Teheran lo scorso 8 gennaio, che ha provocato la morte di tutte le 176 persone a bordo, è stato dovuto a un «errore umano» e non è avvenuto a seguito di un ordine sbagliato delle autorità militari iraniane. Lo ha ribadito in un incontro con alcuni familiari delle vittime il procuratore militare della provincia di Teheran, Gholamabbas Torki, citato dalla Fars.
Secondo il magistrato, «non è stata trovata alcuna prova di sabotaggio o attività di spionaggio nell'analisi dell'aereo, che è esploso dopo essere precipitato». Il procuratore ha escluso anche un cyberattacco al sistema missilistico o di difesa aerea della Repubblica islamica.
Torki ha quindi confermato che delle sei persone arrestate finora, tre si trovano tuttora in stato di detenzione, mentre le altre sono state rilasciate su cauzione.
Teheran aveva già confermato che invierà le scatole nere del Boeing 737-800 in Francia, dove saranno analizzate il 20 luglio prossimo da un team di investigatori locali e iraniani.