La catastrofe potrebbe avere delle gravissime conseguenze a lungo termine, specialmente sulla barriera corallina
NUKU'ALOFA - Sono davvero impressionanti i video dell'eruzione di sabato del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha'apai, nell'arcipelago di Tonga. Gli esperti del settore ritengono che sia stata la più violenta eruzione vulcanica degli ultimi 30 anni e l'esatta portata del disastro non è ancora chiara.
Panorama spettrale - A partire dal bilancio delle vittime, fermo provvisoriamente a tre ma che potrebbe essere rivisto presto al rialzo a causa del mix eruzione-tsunami. Le prime immagini post-catastrofe diramate dalle squadre di soccorso neozelandesi e scattate dai satelliti mostrano un panorama decisamente spettrale, con la cenere che ricopre la vegetazione e gli edifici lunga la costa distrutti o danneggiati.
Allarme piogge acide - Tra le preoccupazioni a breve termine c'è la possibilità di piogge acide (come già visto nel caso del vulcano Cumbre Vieja alle Canarie) causate dal rilascio nell'atmosfera di ossido di azoto e anidride solforosa. «È probabile che ci saranno piogge acide intorno a Tonga per un pò» ha dichiarato Shane Cronin, vulcanologo dell'Università neozelandese di Auckland, all'agenzia stampa Reuters. Piogge acide che potrebbero danneggiare le coltivazioni dei prodotti che costituiscono la base dell'alimentazione degli isolani: mais, banane, taro (un tubero commestibile) e altri ortaggi. Stesso pericolo per le isole Fiji: l'ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite ha consigliato alla popolazione di non uscire all'aperto in caso di pioggia e di coprire i serbatoi d'acqua per uso domestico.
Pesci avvelenati - Bisogna poi considerare la possibilità che i pesci che vivono nelle acque della zona più vicina al vulcano «siano avvelenati o velenosi» per chi li consuma, ha rilevato l'agenzia geologica di Tonga. Con un grave danno per l'industria della pesca locale. «Ci vorrà del tempo prima che le stesse o nuove zone di pesca vengano ripristinate» ha affermato Marco Brenna, geologo dell'Università di Otago in Nuova Zelanda.
I danni a lungo termine - Ci sono poi da valutare le conseguenze a lungo termine della catastrofe naturale: non essendo possibile atterrare, gli scienziati stanno studiando le foto satellitari e quello che vedono è preoccupante. L'eruzione e lo tsunami potrebbero aver causato danni duraturi alle barriere coralline, che a loro volta potrebbero provocare l'erosione dei litorali. Barriere coralline che, tra l'altro, non godevano di buona salute nemmeno prima della sciagura. Ma ora «vaste aree delle barriere coralline nell'area dell'impatto immediato a Hunga Tonga sono probabilmente sepolte e soffocate da grandi depositi di cenere vulcanica» ha spiegato il biologo marino dell'Università di Guam Tom Schils.