Ripristinato oggi, anche se in modo limitato, l'accesso al contante per acquistare i generi di prima necessità
NUKU'ALOFA - È quella dell'acqua potabile l'emergenza principale in queste ore a Tonga, a una settimana dalla devastante eruzione vulcanica e dal successivo tsunami. Il governo dell'arcipelago ha comunicato oggi che sono già stati distribuiti 60mila litri d'acqua ai residenti e che un impianto di dissalazione è al lavoro. Lo ha portato una nave della Marina neozelandese venerdì ed è in grado di produrre 70mila litri di liquido potabile al giorno.
Nella capitale Nuku'alofa si assiste a un lento ritorno alla normalità, riferisce l'agenzia stampa Reuters. Code di persone sono state viste all'esterno di banche e servizi di money transfer. «I tongani hanno dimostrato la loro capacità di recupero in questa calamità e si rimetteranno in piedi» assicura Faka'iloatonga Taumoefolau, il coordinatore del progetto di ricostruzione del parlamento di Tonga. Il denaro a disposizione oggi, per un orario limitato, è fondamentale per acquistare generi alimentari dopo una settimana di vero caos.
Si calcola che l'84% della popolazione sia stata interessata dalla caduta di cenere e dallo tsunami. Le comunicazioni sono ancora molto difficili, e non solo verso l'esterno ma anche all'interno dello stesso arcipelago tongano. Si tratta di una «sfida acuta» che comprende anche i problemi nei collegamenti radio e satellitari, ha spiegato l'ufficio del primo ministro.
Tutti coloro che vivevano nelle isole minori e hanno perso la casa verranno momentaneamente ricollocati nell'isola principale, Tongatapu, proprio per le già accennate scarsità di acqua e cibo. Ulteriori aiuti via mare stanno arrivando in queste ore.