Un capitano dell'esercito di Seul e un uomo d'affari avrebbero venduto a Pyonyang dati sensibili per 638mila dollari
SEUL - Sull'onda delle tensioni sempre più accentuate tra le due Coree, un capitano dell'esercito del Sud e un uomo d'affari sono stati arrestati per aver cercato di inviare informazioni militari a un soldato del Nord in cambio di un pagamento in criptovalute.
I due sono stati accusati di spionaggio e di violazione della sicurezza nazionale. Arrestati in mattinata, la polizia di Seul ha comunicato che il primo, il capitano di 29 anni, avrebbe trasmesso a un agente nord-coreano delle informazioni che permettono di accedere alla rete di comunicazione interna dell'esercito sudcoreano. Il secondo, che di anni ne ha 38, avrebbe invece acquistato per il primo indagato un bracciale munito di telecamera segreta così che raccogliesse più informazioni possibili. Inoltre, sempre il 38enne, è sospettato di comprato anche un "poison tap", ovvero un dispositivo Usb che permette di hackerare rapidamente un computer.
Secondo le informazioni riportate dall'agenzia di stampa Afp, l'uomo d'affari, che possiede un'azienda di gestione di portafogli virtuali, era entrato in contatto con l'agente nordcoreano sei anni fa, tramite una comunità virtuale sulle criptovalute. Al fine di pianificare ed eseguire il furto di dati, i tre comunicavano su Telegram. L'agente di Pyongyang, alla fine della missione, avrebbe versato ai due un pagamento in criptomonete: 600mila dollari per il 38enne e 38mila per il capitano.