La madre difende l'autore della strage in Texas. Quindi chiede che non venga giudicato.
Intanto vengono ricostruiti gli ultimi istanti prima dell'uccisione di Salvator Ramos: era nascosto dentro un armadio all'arrivo degli agenti federali. Poi è uscito sparando all'impazzata
UVALDE - La madre di Salvador Ramos, il 18enne autore della strage di Uvalde, ha nuovamente difeso il figlio in un'intervista all'emittente "Televisa", ieri. «Aveva le sue ragioni per quello che ha fatto. Per favore, non giudicarlo», ha dichiarato Adriana Martinez. Secondo la donna, il ragazzo voleva solo che i 19 bambini e i due insegnanti uccisi nella sua follia omicida la perdonassero.
Per cosa? Alla domanda del giornalista, Martinez ha risposto: «Voleva avvicinarsi ai bambini invece di concentrarsi sulle cose brutte. Non lo so».
Gli istanti precedenti alla morte del 18enne - Il killer, si viene a sapere intanto dal "Washington Post", è uscito da un armadio e ha iniziato a sparare contro gli agenti federali del Border Patrol prima di essere ucciso dai loro colpi.
Gli agenti federali del Bortac, divisione speciale della polizia dell'immigrazione americana, sono entrati nella classe dove era barricato il giovane e lo hanno visto uscire da un armadietto e iniziare a sparare.
Salvador Ramos non ha però avuto scampo, ed è stato ucciso. A quel punto gli agenti si sono dedicati ai bambini, molti dei quali erano abbracciati per consolarsi, molti altri morti.
Un ragazzo difficile - Secondo alcune fonti citate da Abc, Salvator era un ragazzo difficile, non andava spesso a scuola e infastidiva spesso gli altri studenti. «Era nei radar della scuola - viene precisato -. Si sapeva che aveva problemi ma nessuno lo ha mai segnalato alle autorità».