È la prima applicazione della pena di morte in Giappone dal dicembre 2021
TOKYO - Un giapponese di 39 anni, condannato a morte per aver ucciso sette persone nel giugno 2008 nelle strade di Akihabara, il distretto dell'elettronica di Tokyo, è stato giustiziato. Lo hanno riferito nella notte i media locali, inclusa l'emittente pubblica Nhk.
Tomohiro Kato aveva guidato un camion contro i passanti in pieno giorno, prima di scendere dal veicolo e pugnalare persone a caso tra la folla con una lama a doppio taglio uccidendo sette persone e ferendone dieci. La sua condanna a morte era stata confermata dalla Corte d'appello nel settembre 2012, dopo un verdetto di primo grado nel marzo 2011. La Corte suprema giapponese aveva respinto l'appello di Kato nel 2015, rendendo la sentenza definitiva.
All'epoca lavoratore precario in uno stabilimento di produzione di componenti per auto in una piccola città del Giappone centrale, l'uomo poco prima del massacro aveva appreso che il suo contratto sarebbe scaduto alla fine di giugno 2008. Ospitato dal suo datore di lavoro, aveva confidato su Internet che temeva di diventare un senzatetto. Nel corso di un'audizione, Kato aveva anche spiegato di aver commesso la strage a causa delle critiche di cui era stato oggetto sul web. Dopo il massacro, le autorità giapponesi hanno vietato il possesso di pugnali a doppio taglio con lame più lunghe di 5,5 centimetri.
È la prima applicazione della pena di morte in Giappone dallo scorso dicembre, quando tre persone condannate per omicidio sono state giustiziate per impiccagione. Il Giappone è, insieme agli Stati Uniti, uno degli ultimi paesi industrializzati e democratici a ricorrere ancora alla pena di morte, condanna ampiamente sostenuta dall'opinione pubblica giapponese.