Le cause del buco non sono ancora state individuate, il sindaco della cittadina cilena punta il dito contro le miniere.
«Questa volta è capitato in una zona agricola, ma in futuro potrebbe ricapitare in un luogo abitato», ha dichiarato il primo cittadino di Tierra Amarilla.
TIERRA AMARILLA - Un enorme cratere nero preoccupa le autorità e la popolazione di una piccola città del Cile. Il buco, di diametro almeno 25 metri, è apparso sabato nella località di Tierra Amarilla, che si trova nel deserto di Atacama. Il servizio nazionale di geologia e miniere ha immediatamente bloccato tutti gli accessi all'area. L'aspetto che più preoccupa le autorità è la vicinanza del buco al centro abitato e a un santuario molto frequentato.
Le attività minerarie - Il cratere si trova all'interno della miniera di Alcaparossa, di proprietà della grande compagnia mineraria Candelaria. Il sindaco di Tierra Amarilla, Cristóbal Zuñiga, si è detto preoccupato. «La terra è ceduta sulla proprietà della società mineraria, il perimetro che delimita l'area però non è abbastanza protetto. Un gruppo di guardie sorveglia l'ingresso, ma chiunque arrivi dal fiume può raggiungere facilmente il luogo dell’incidente».
Il sindaco ha poi aggiunto che bisogna individuare al più presto le ragioni che hanno causato il cratere. «Questa volta è capitato in una zona agricola, ma in futuro potrebbe ricapitare in un luogo abitato, in una strada trafficata oppure in una scuola. Il Governo, il servizio geologico nazionale e la società mineraria devono assumersi le responsabilità e indagare rapidamente sull'accaduto» ha spiegato Zuñiga.
I colpevoli - Il sindaco della cittadina cilena nutre i suoi sospetti sull'identità del responsabile. «Ogni giorno assistiamo a forti esplosioni. I lavori in miniera iniziano alla mattina alle otto e finiscono solo in serata. La terra trema e non è la prima volta che il crollo di un terreno provoca danni a case o strade. Pensiamo che ci sia l'attività mineraria dietro il cratere. Spetterebbe alle autorità competenti verificare, non a noi».
In concreto il sindaco chiede la fine dell’utilizzo delle acque sotterranee da parte delle compagnie minerarie. La società Candelaria è già stata multata dal tribunale ambientale. La situazione però non è migliorata. Abbiamo bisogno di una legge chiara», ha concluso Zuñiga.