Il 22 settembre Alan Eugene Miller potrebbe essere giustiziato con un metodo finora mai sperimentato
MONTGOMERY - L'Alabama si appresta a utilizzare per la prima volta un metodo di esecuzione capitale non ancora mai testato: l'ipossia di azoto.
Un vice procuratore generale statale ha confermato a un giudice distrettuale che è «molto probabile» che il 22 settembre sarà applicato questo metodo su Alan Eugene Miller. La volontà della procura non comporta automaticamente che l'ipossia di azoto sarà effettivamente utilizzata, spiega Nbc News: la decisione finale spetta al Commissario del Dipartimento penitenziario John Hamm.
Da anni si parla di questa modalità, che dovrebbe causare la morte sostituendo l'ossigeno con l'azoto. Una procedura autorizzata dall'Alabama e da altri due stati, ma che non è mai stata utilizzata. Prevede l'applicazione di una maschera facciale al condannato, collegata a un respiratore dal quale esce azoto anziché ossigeno. Questa pratica, contrariamente alla camera a gas che sfrutta il cianuro e causa l'avvelenamento del detenuto, provocherebbe l’asfissia per totale mancanza di ossigeno.
Miller, rinchiuso nel carcere di Holman, è stato condannato per triplice omicidio nel 1999 e il suo team legale sta cercando di bloccare l'esecuzione. L'avvocato Mara Klebaner ha affermato in aula che sono necessarie ulteriori informazioni sulla nuova tecnica e che non sarebbe d'accordo sul suo utilizzo senza un approfondimento. Miller non deve essere usato come banco di prova per testare la pratica, ha aggiunto.
«I suoi sostenitori sostengono che sia un metodo di esecuzione più umano. Ovviamente non c’è modo di “testare eticamente” questo nuovo metodo» ha scritto l'ong italiana Nessuno Tocchi Caino lo scorso anno. Il direttore esecutivo del Death Penalty Information Center, Robert Durham, a suo tempo ha spiegato a Newsweek: «In un senso molto reale, l'esecuzione mediante ipossia da azoto è sperimentale. Non è mai stato fatto prima, e nessuno ha idea se funzionerà nel modo in cui i suoi sostenitori dicono che funzionerà. E non c'è modo di testarlo perché è completamente immorale uccidere sperimentalmente qualcuno contro la sua volontà».