All’escalation repressiva in corso in tutto l'Iran (dallo scorso 16 settembre) si chiede ora di mettere un punto
GINEVRA - «Siamo di fronte a una vera e propria crisi dei diritti umani» in Iran e l'attuale situazione nel Paese «è insostenibile», ha affermato oggi a Ginevra l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Türk.
Gli arresti - Secondo le informazioni raccolte dall'Onu, «circa 14'000 persone, compresi i bambini, sono state arrestate nel contesto delle proteste», scoppiate il 16 settembre. «Un numero impressionante», ha aggiunto l'Alto commissario Onu.
L'esortazione al governo iraniano - Dall'inizio delle proteste, «le forze di sicurezza hanno risposto usando la forza letale contro manifestanti disarmati e passanti che non rappresentavano alcuna minaccia per la vita. In palese disprezzo delle regole internazionali sull'uso della forza», ha detto Türk intervenuto alla sessione speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. «Esorto il governo e chi detiene il potere ad ascoltare» i manifestanti e riconoscere le profonde lamentele sociali, economiche e politiche che si sono accumulate.
Volker Türk ha esortato le autorità iraniane ad avviare processi investigativi indipendenti, imparziali e trasparenti sulle presunte violazioni dei diritti umani, in linea con gli standard internazionali, di cessare immediatamente «di usare la violenza e le molestie contro i manifestanti pacifici» e «a rilasciare tutti gli arrestati per aver protestato pacificamente», nonché a imporre una moratoria sulla pena di morte.