La ragazza stava facendo rafting con i compagni di scuola ed era stata sbalzata fuori dal gommone insieme ad altri compagni.
COSENZA - Sono dieci le persone indagate dalla Procura di Castrovillari, che indaga per stabilire le eventuali responsabilità che hanno portato alla morte della giovane studentessa, lo scorso martedì.
La 19-enne stava facendo rafting con la scuola, sotto la supervisione di guide, sul fiume Lao, nel parco del Pollino (Cosenza), quando è stata sbalzata in acqua da un urto, forse contro dei massi o contro un altro gommone, scomparendo tra i flutti. Il corpo era stato ritrovato dai sommozzatori dei pompieri solo il giorno seguente. Sull'esatta dinamica indagano ancora i carabinieri, mentre per oggi è stata disposta l'autopsia per stabilire le esatte cause della morte.
A causa dell'incidente a finire in acqua erano stati anche altri tre studenti poi messi in salvo: «Abbiamo sbattuto su alcuni massi e in tre siamo caduti in acqua», aveva raccontato un'amica della vittima.
Tra gli indagati, secondo quanto ha reso noto un'agenzia Ansa, ci sono, il sindaco della località dove è avvenuta la tragedia, i responsabili della società - messa sotto sequestro - che si è occupata di gestire l'escursione di rafting e sette guide della stessa organizzazione.
Il gruppo del liceo di Polistena (Reggio Calabria) era in gita da alcuni giorni in provincia di Cosenza.