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Sono 400 milioni i piccoli che vivono in condizioni precarie nel mondo. Un bilancio ulteriormente aggravato dal conflitto Israele - Hamas
Oggi 400 milioni di bambini, ovvero 1 su 5, vivono o sono fuggiti da zone di conflitto, molti sono stati feriti, uccisi o hanno subito violenza sessuale. Diversi sono reclutati da gruppi o forze armate, molti sono stati sfollati più volte, rischiando di restare separati dalle proprie famiglie, perdendo anni preziosi di istruzione e il rapporto con le proprie comunità.
Lo segnala l'Unicef in una nota diffusa oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, per commemorare l'Adozione nel 1989 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Oltre 315'000 gravi violazioni dei diritti dei bambini in aree in conflitto tra il 2005 e il 2022 sono state verificate dalle Nazioni Unite, informa in una dichiarazione Catherine Russell, direttrice generale di Unicef. Questi sono solo i casi verificati, per cui il numero reale delle violazioni è sicuramente molto più elevato.
La Giornata Mondiale dell'Infanzia e della Gioventù avviene mentre è in corso il conflitto israelo-palestinese a Gaza, dove circa la metà della popolazione, pari a 2,3 milioni di persone, è costituita da minori. Dal 7 ottobre, secondo funzionari palestinesi del ministero della Sanità di Hamas, gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 5'500 bambini. Si tratta di un bambino palestinese ucciso ogni 10 minuti, ovvero circa uno su 200 bambini nella Striscia di Gaza.
Altri 1'800 bambini risultano dispersi sotto le macerie, la maggior parte dei quali si presume siano morti. Altri 9'000 bambini sono rimasti feriti, secondo le fonti, molti dei quali con conseguenze che ne hanno cambiato la vita. Molti di questi bambini hanno vissuto il trauma di molteplici guerre.
