Si indaga su 58 sospetti attacchi informatici della Rpdc contro società legate alle criptovalute tra il 2017 e il 2023
PYONGYANG - I responsabili del monitoraggio delle sanzioni Onu stanno indagando su una sessantina di sospetti attacchi informatici da parte della Corea del Nord che hanno fruttato a Pyongyang 3 miliardi di dollari per aiutarla a sviluppare ulteriormente il suo programma di armi nucleari: è quanto emerge dagli estratti di un rapporto inedito delle Nazioni Unite visionato dalla Reuters. Lo riporta in esclusiva l'agenzia di stampa sul suo sito.
«La Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) ha continuato a farsi beffe delle sanzioni del Consiglio di sicurezza», ha riferito un gruppo di osservatori indipendenti delle sanzioni a un comitato del Consiglio di sicurezza, usando il nome formale della Corea del Nord.
«Ha ulteriormente sviluppato armi nucleari e prodotto materiali fissili nucleari, anche se il suo ultimo test nucleare conosciuto è avvenuto nel 2017», hanno scritto gli osservatori, che hanno anche affermato che Pyongyang ha continuato a lanciare missili balistici, ha messo in orbita un satellite e ha aggiunto un «sottomarino tattico di attacco nucleare» al suo arsenale.
«Il gruppo sta indagando su 58 sospetti attacchi informatici della Rpdc contro società legate alle criptovalute tra il 2017 e il 2023, per un valore di circa 3 miliardi di dollari, che secondo quanto riferito aiutano a finanziare lo sviluppo di armi di distruzione di massa della Rpdc», sottolineano gli osservatori. La missione della Corea del Nord presso le Nazioni Unite a New York non ha risposto a una richiesta di commento sul rapporto. In passato, Pyongyang ha negato le accuse di hacking o altri attacchi informatici.