Respinta la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria
BUDAPEST - Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.
«Le circostanze non sono cambiate», ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che «esiste sempre il pericolo di fuga».
Roberto Salis, il padre di Ilaria, è uscito dall'aula subito dopo che il giudice ha reso nota la sua decisione ed ha dichiarato che è «l'ennesima prova di forza del governo Orban». «Un po' me lo aspettavo - ha aggiunto - Ilaria qui è considerata un grande pericolo».