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RUSSIA/NATOLa Russia in Libia «destabilizza il fianco sud della Nato»

19.06.24 - 12:41
Domenica due navi militari russe sono approdate a Tobruk (Libia), step ulteriore verso la costituzione di una «base navale russa»?
Imago
L'incrociatore Varyag parcheggiato nel porto di Vladivostok, in Russia (giugno 2023).
L'incrociatore Varyag parcheggiato nel porto di Vladivostok, in Russia (giugno 2023).
La Russia in Libia «destabilizza il fianco sud della Nato»
Domenica due navi militari russe sono approdate a Tobruk (Libia), step ulteriore verso la costituzione di una «base navale russa»?

Prima una gestione "appaltata" ai paramilitari Evgeny Prigozhin, poi il rafforzamento della presenza sul territorio con gli ex Wagner di Africa Corps, circa 1800 uomini (aprile/maggio 2024) sotto il controllo della Difesa russa.
Mosca intensifica così sia il proprio posizionamento nell'est della Libia (Tobruk e Bengasi), quella controllata dal comandante generale dell'Esercito nazionale libico (Lna), Khalifa Haftar, sia stringe rapporti amichevoli a ovest, grazie alla relazione, intessuta dall'abile ministro degli Esteri Sergei Lavrov, con il governo di unità nazionale di Tripoli.

Ma domenica, con l'arrivo dell'incrociatore Varyag e della fregata Admiral Shaposhnikov - entrambe russe - ​​nella base navale di Tobruk, appare non improbabile la costituzione di una base navale russa - nonostante le smentite dell’ambasciatore russo a Tripoli, Haider Aganin -, a un passo dall'Italia e soprattutto dal confine sud con la Nato.

«Destabilizzare il fianco meridionale della Nato» - Tanto che la nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Libia, Jennifer Gavito, lo scorso 13 giugno, ha associato la strategia del Cremlino in Nordafrica a una «destabilizzazione del fianco sud della Nato». Nel rapporto della diplomatica in Commissione Esteri del Senato si legge infatti che «la Russia ha inglobato le forze Wagner sostenute dal Cremlino in un rapporto più aperto con gli attori libici: strumento a basso costo per destabilizzare il fianco meridionale della Nato».

Conferme in questo senso arrivano anche da parte dell'esperto in materia, Jalel Harchaoui, del Royal United Services Institute che, sentito dall'agenzia Nova circa la possibile trasformazione di Tobruk in avamposto russo, ha parlato di «un processo lento che richiederà mesi, ma la tendenza è cristallina», evidenziando così la «stretta collaborazione tra la marina della coalizione Haftar e la Marina russa».

Solo «una collaborazione» - Sul fronte libico, invece, lo stato maggiore delle forze navali di Haftar ha così definito l'approdo in Libia dell'incrociatore Varyag e della fregata Admiral Shaposhnikov: «Collaborazione e allineamento tra le due parti (Russia e Libia, ndr) nei settori della formazione, della manutenzione, del supporto tecnico e logistico», come riporta il The Libya Observer. Aggiungendo che i due interlocutori «cercano di facilitare lo scambio di competenze e informazioni, nonché di promuovere la cooperazione nel campo della sicurezza marittima».

Secondo infine la Divisione Informazioni Militari delle forze di Haftar, le due navi da guerra russe sosteranno a Tobruk solo fino a oggi, mercoledì, dato che la durata della "visita di cortesia" è stata annunciata per soli tre giorni, a partire dalla scorsa domenica. E se non sembrano essere previsti nuovi sbarchi di mercenari russi come avvenuto lo scorso aprile, l'influenza e il posizionamento di Mosca nell'ex colonia italiana appare di chiaro interesse strategico, soprattutto in chiave militare.

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