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AUSTRALIAAssange «rimane fedele ai suoi principi. E senza paura»

26.06.24 - 14:25
La conferenza stampa della moglie e degli avvocati, dopo il rientro in Australia
AFP
Assange «rimane fedele ai suoi principi. E senza paura»
La conferenza stampa della moglie e degli avvocati, dopo il rientro in Australia

CANBERRA - Stella Assange è stata la protagonista della conferenza stampa che si è tenuta in un albergo di Canberra, a breve distanza dal rientro in Australia del marito Julian. Il fondatore di WikiLeaks non è comparso davanti ai media ed è stata la moglie a parlare, insieme all'avvocato Jen Robinson.

Creato un precedente - L'accordo siglato con il Dipartimento di Giustizia statunitense «è che non passerà più tempo in prigione. Purtroppo per ottenere la libertà e lasciare il carcere di massima sicurezza di Belmarsh ha dovuto scegliere di dichiararsi colpevole di associazione a delinquere finalizzata allo spionaggio per aver pubblicato prove di crimini di guerra statunitensi». È l'accusa stessa, più ancora del patteggiamento, ad aver creato «un precedente che può essere utilizzato contro il resto dei media. È importante che i giornalisti di tutto il mondo comprendano il pericolo creato da questa accusa». Robinson ha fatto sapere che Assange ha ringraziato il primo ministro australiano Anthony Albanese per avergli «salvato la vita». Il governo di Canberra ha intessuto una fitta rete di trattative diplomatiche ad alto livello, con l'obiettivo di ottenere la liberazione di Assange.

«Nell'interesse del pubblico» - L'avvocato Barry Pollock, che ha sostenuto in aula la difesa di Assange, ha ribadito che «era sicuramente nell'interesse del pubblico avere» le informazioni per le quali il suo assistito è finito sotto processo. «Ha svolto un servizio pubblico straordinario. Non esiste alcuna difesa del Primo Emendamento nella legge sullo spionaggio». In tribunale, ha aggiunto Pollock, «il governo degli Stati Uniti ha ammesso che non c'è una sola persona che possa denunciare di essere stata effettivamente danneggiata da queste pubblicazioni».

I ringraziamenti e le rassicurazioni - Quindi è intervenuta Stella Assange. Tra i ringraziamenti ha incluso «il popolo australiano che ha reso tutto questo possibile, perché senza il loro sostegno non ci sarebbe lo spazio politico per poter ottenere la libertà di Julian. E questo supporto è trasversale. Ringrazio anche l'opposizione per aver sostenuto il rilascio di Julian. Ci sono voluti milioni di persone. Ci sono volute persone che hanno lavorato dietro le quinte, persone che hanno protestato nelle strade per giorni, settimane, mesi e anni». Julian «voleva essere qui, ma dovete capire cosa ha passato. Ha bisogno di tempo e di riprendersi. Vi chiedo – per favore – di darci spazio, di darci privacy». Non è previsto, almeno per il momento, un intervento pubblico. «Julian deve riprendersi: questa è la priorità. E il fatto che Julian difenderà sempre i diritti umani. Difenderà sempre le vittime. Lo ha sempre fatto. E questa è solo una parte di ciò che è. Ha profondi principi. E rimane profondamente fedele ai principi. E senza paura».

L'appello ai media - La vicenda giudiziaria che ha visto protagonista il 52enne è un attacco alla libertà d'informazione e al diritto del pubblico d'essere informato, ha aggiunto Assange. «Spero che giornalisti, redattori ed editori ovunque si rendano conto del pericolo del caso statunitense contro Julian, che ha assicurato una condanna per la pubblicazione di informazioni vere, che il pubblico meritava di sapere. Quel precedente potrà essere usato ora e in futuro contro il resto della stampa. Quindi è nell'interesse» dell'intero settore mediatico «cercare di cambiare questo stato di cose attraverso la riforma dell'Espionage Act», la legge ai sensi della quale Assange si è dichiarato colpevole per poter ritornare in libertà.

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