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COREEKim Jong-un e quel bisogno di avere un nemico

17.10.24 - 11:20
Prosegue l'escalation di tensioni tra le due Coree. Provocazioni, minacce e una retorica sempre più aspra. Potrebbe diventare una guerra?
AFP
Fonte red
Kim Jong-un e quel bisogno di avere un nemico
Prosegue l'escalation di tensioni tra le due Coree. Provocazioni, minacce e una retorica sempre più aspra. Potrebbe diventare una guerra?

PYONGYANG / SEUL - Test missilistici a raffica; palloni carichi di spazzatura e droni ricolmi di volantini che si incrociano mentre attraversano il 38° parallelo Nord, strade e ferrovie che collegano le due metà della penisola coreana che vengono fatte saltare in aria. Mentre il mondo osserva la Striscia di Gaza, Israele e il Libano, e con la coda dell'occhio l'Iran - ricordandosi di tanto in tanto anche della stanca guerra in Ucraina che si appresta, fra qualche mese, a entrare nel suo quarto anno di belligeranza -, il clima tra le due Coree si sta facendo sempre più aspro.

Ma - dopo aver riscoperto, nel recente passato, che quella pace a cui ci si era tanto abituati non può mai essere data per scontata - c'è ora il rischio concreto che possa esplodere un'altra guerra tra quelle due metà che da oltre 70 anni sono in stallo su un armistizio, quello siglato il 27 luglio del 1953 a Panmunjom, che non è mai sfociato in un vero trattato di pace? Quello che possiamo dire, con un ragionevole grado di certezza, è che la tensione ha continuato ad aumentare in questi mesi e che le minacce ripetute di Pyongyang, ora, vanno prese sul serio.

Gli scambi al vetriolo ormai nemmeno si contano. Pyongyang e Seul sono tornati a considerarsi, alla luce del sole, "il nemico" l'uno dell'altro dicendosi «del tutto pronti» a rispondere. Kim Jong-un ha schierato alcuni reparti dell'esercito al confine, «pronti ad aprire il fuoco». E vale la pena ricordare che - benché non si stia parlando di paesi con una popolazione colossale (il Sud conta circa 52 milioni di abitanti, il Nord la metà) - entrambi rientrano nella "top 10" per personale militare attivo. E se parliamo di personale paramilitare, la Corea del Nord è al primo posto della graduatoria (5,8 milioni di persone) e la Corea del Sud al secondo (3 milioni di persone).

Chiusa la parentesi numerica. Come va letta, negli intenti, la situazione attuale? La Corea del Nord potrebbe sfoderare l'ardire di lanciare la sua offensiva totale verso il Sud, considerando le potenziali conseguenze? Alcuni analisti escludono che l'intenzione finale di Kim Jong-un sia quella di entrare in guerra con Seul. «Non credo che la situazione possa subire un'escalation al punto da diventare una guerra. La Corea del Nord sta sfruttando il confronto a livello militare per rinforzare la sua coesione interna», ha affermato alla BBC il professor Kang Dong-wan, docente di scienze politiche all'Università Dong-a di Busan. Perché il regime di Pyongyang «si fonda sulla politica della paura» e ha quindi «bisogno di avere un nemico esterno».

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