Per la Procura di Roma gli indagati «in cooperazione tra loro causavano con condotte colpose il decesso»
ROMA - Quattro medici a processo per la morte del giornalista Andrea Purgatori: l'accusa da cui si dovranno difendere è "omicidio colposo".
Per la Procura di Roma, a fare morire il giornalista furono delle condotte negligenti. Prima i radiologi che refertavano «con grave imperizia, negligenza e imprudenza una metastasi cerebrale» del tumore al polmone di cui soffriva, rappresentando «la necessità di avviare Purgatori a immediate cure radioterapiche» dannose «perché sviava dall’opportuna diagnosi di lesioni ischemiche»; poi la condotta di un cardiologo che «ometteva di impostare un corretto percorso diagnostico idoneo alla ricerca delle cause del quadro embolico».
Ne parla il Corriere della Sera.
Per il Pubblico Ministero Giorgio Orano gli indagati «in cooperazione tra loro causavano con condotte colpose il decesso di Andrea Purgatori»: il giornalista moriva al Policlinico Umberto I di Roma il 19 luglio del 2023.
Il processo inizierà il prossimo 19 settembre.
La famiglia Purgatori, al quotidiano di via Solferino, tramite il proprio avvocato, ha fatto sapere di dirsi «fiduciosa nella possibilità di avere giustizia».