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GUERRA IN UCRAINA

«Un progetto complicato». Alleanza per l'Ucraina, forse ci sarà anche la Nato

Gli Stati Uniti chiedono ai Volenterosi azioni concrete, loro fanno notare come senza gli americani non può esserci un ruolo europeo
AFP
Fonte ATS
«Un progetto complicato». Alleanza per l'Ucraina, forse ci sarà anche la Nato
Gli Stati Uniti chiedono ai Volenterosi azioni concrete, loro fanno notare come senza gli americani non può esserci un ruolo europeo

WASHINGTON - Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, per la prima volta si sbilancia e ammette pubblicamente che l'Alleanza ha un ruolo nel processo messo in piedi dai Volenterosi per arrivare a offrire a Kiev delle garanzie di sicurezza. «Partecipiamo alle riunioni per consigliare e spiegare le implicazioni delle decisioni prese per la difesa del territorio alleato», ha affermato Rutte alla vigilia della ministeriale Esteri dove debutterà il segretario di Stato Usa Marco Rubio.

La prossima riunione dei ministri della Difesa della coalizione, sempre guidata da Parigi e Londra, avverrà al quartier generale Nato di Bruxelles il 10 aprile.

Gli inviati militari di Francia e Gran Bretagna sono in missione a Kiev per raccogliere elementi da portare poi sul tavolo dei ministri della Difesa, la prossima settimana. «È tutto molto complicato, ma dobbiamo andare avanti per essere pronti se e quando ci sarà una svolta nelle trattative tra russi e americani», confida una fonte diplomatica alleata.

I dettagli sono classificati ma i piani ormai iniziano a delinearsi secondo lo schema dei quattro livelli d'interposizione: tregua monitorata dall'Onu, prima linea di deterrenza assicurata dalle forze ucraine, seconda linea affidata agli europei e, infine, gli americani. Si tratta del passaggio più delicato. Washington - a quanto si apprende - non ha negato a priori il suo sostegno ma ha chiesto ai Volenterosi di presentare opzioni concrete. Gli alleati però fanno notare che senza il supporto logistico degli Usa in alcune aree è difficile anche solo immaginare un ruolo europeo perché mancano i mezzi. «È un cane che si morde la coda», ammette un diplomatico. «Però ci stiamo arrivando».

La presenza di Rubio a Bruxelles sarà dunque essenziale anche per questo aspetto. Gli europei attendono dei segnali dagli Usa: sull'Ucraina, sulla Russia, sul dislocamento delle truppe nel Vecchio Mondo, sulla Cina. «Non dico che delineeremo le nostre linee rosse, ma senz'altro il limite da non oltrepassare nei negoziati con Mosca», assicura un diplomatico alleato. Ad esempio "non condannare l'Ucraina alla neutralità perpetua", concedere il riconoscimento "ufficiale" dei territori occupati oppure concordare "tetti" alla fornitura di armi.

Il messaggio chiave di Donald Trump, ovvero la richiesta di aprire il portafogli, è stato recepito e a Rubio ne verrà data prova. Rutte ha notato ad esempio come nei primi tre mesi dell'anno siano stati già promessi 20 miliardi di aiuti militari a Kiev. Gli europei però ora cercano delle rassicurazioni.

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