Intanto, l'inviato americano Steve Witkoff ha nuovamente incontrato Putin nel tentativo di spingere per un cessate il fuoco.
MOSCA - I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 36 droni ucraini in cinque regioni della Federazione Russa. Lo ha riferito, riporta la Tass, il Ministero della Difesa russo. Diciotto i droni sul territorio della regione di Kursk, 13 droni su Rostov, due delle regioni di Orël e Belgorod e uno nel Krasnodar.
Dal canto loro, le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 88 droni di vario tipo, inclusi i Kamikaze Shahed: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 56 velivoli senza pilota sono stati abbattuti e 24 droni-esca sono caduti in zone aperte.
I droni distrutti sono stati intercettati nel nord, nel sud, nell'est e nel centro del Paese. L'attacco ha colpito le regioni di Kharkiv, Kiev, Odessa, Dnipropetrovsk e Donetsk.
«La Russia si deve muovere» - Intanto, ieri, per la terza volta in due mesi l'inviato americano Steve Witkoff ha incontrato in Russia Vladimir Putin nel tentativo di spingere per un cessate il fuoco in Ucraina. Di fronte alle resistenze di Mosca, Donald Trump ha manifestato la sua impazienza, affermando che «la Russia si deve muovere», mentre il portale Axios, citando alcune fonti, ha scritto che il rappresentante del presidente Usa ha consegnato al capo del Cremlino un ultimatum: se non accetterà di porre fine ai combattimenti entro la fine di aprile, non solo non potrà sperare nella revoca delle sanzioni, ma dovrà subirne altre ancora più pesanti.
Secondo Witkoff, «il modo più rapido» per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina sarebbe «sostenere una strategia che darebbe alla Russia la proprietà delle quattro regioni orientali ucraine che Mosca ha tentato di annettere nel 2022». Lo riferisce la Reuters sul proprio sito, citando due funzionari americani e cinque persone a conoscenza della situazione.
Secondo l'agenzia, Witkoff ne ha parlato con Trump a cena giorni fa, prima del suo viaggio a Mosca, ma l'incontro tra i due «si è concluso senza che il presidente prendesse una decisione per cambiare la strategia statunitense».
Nello stesso incontro, prosegue la Reuters, l'inviato Keith Kellogg ha replicato a Witkoff che l'Ucraina, sebbene disposta a negoziare alcuni termini relativi ai territori contesi, non accetterebbe mai di cedere unilateralmente la proprietà totale di quei territori alla Russia.