La CIA lo chiama 'Barone', è uno dei pochi funzionari che ha un filo diretto con Putin. La sua presenza vuol dire che...
KIEV - C'è un uomo chiave nelle trattative russe con l'Ucraina. Non è un ministro ma un membro dei servizi segreti, entrato nel KGB negli anni '70, uno dei pochi funzionari russi ad avere un filo diretto col presidente. Ha aiutato a pianificare l'invasione dell'Ucraina e ha svolto ruoli determinanti in alcune delle missioni più delicate della Russia.
Sergei Beseda, soprannominato dalla CIA il "Barone", ha aiutato a pianificare l'invasione dell'Ucraina e ha svolto ruoli determinanti in alcune delle missioni più delicate della Russia.
Secondo il Wall Street Journal, che ha intervistato funzionari dell'intelligence e diplomatici, è un chiaro messaggio a Kiev sul fatto che Putin resta determinato a ottenere il controllo politico dell'Ucraina.
Durante l'amministrazione Biden, quando i rapporti diplomatici fra Washington e Mosca erano in una crisi profonda, Beseda era uno pochi funzionari russi autorizzati a comunicare con gli Stati Uniti. Il soprannome di 'Barone' è legato alla sua passione per gli abiti sartoriali e alla sua passione per i sigari.
«È stato incaricato dal Cremlino a negoziare gli scambi di prigionieri», ha riferito un ex funzionario americano, precisando che Beseda ha avuto un ruolo chiave anche nello scambio che ha portato alla liberazione del giornalista del "Wall Street Journal" Evan Gershkovich.