Boris Johnson annuncerà le dimissioni in giornata. Uno sguardo alle prime pagine dei quotidiani britannici
LONDRA - Alla fine ha ceduto. Il premier britannico Boris Johnson annuncerà le dimissioni da leader del Partito Conservatore nel corso della giornata. Ad anticiparlo sono i media del Regno Unito, con la BBC che già parla dell'entrata in carica del suo successore al 10 di Downing Street per il prossimo autunno.
Uno sguardo alle prime pagine di oggi
Un mese dopo aver incassato una fiducia incerottata all'interno della maggioranza del Partito Conservatore, per lo scandalo "Partygate", Boris Johnson è nuovamente protagonista assoluto delle prime pagine dei quotidiani d'oltremanica.
Se le copertine del 7 giugno scorso parlavano di «vincitore ferito», ma pur sempre di un vincitore, i toni evocati questa mattina - dopo lo stillicidio, divenuto cascata, di dimissioni in seno all'esecutivo del premier britannico sull'onda dello scandalo Pincher - sono quelli di una disfatta, l'ennesima, che sembra avere un solo possibile epilogo per un uomo «illuso» e «disperato» rimasto «aggrappato al potere», come titola il Guardian. Perché «dovrete sporcarvi le mani di sangue per liberarvi di me». Questo, che il The Sun lancia «in esclusiva» in prima pagina, sarebbe il messaggio rivolto da BoJo ai Tory ribelli.
Anche il tabloid Daily Mail dedica la sua copertina alla "controffensiva" del premier. «Boris fissa la ribellione». «I piani. I veleni». E l'avviso ai suoi che «il Paese piomberà nel caos se dovessero farlo fuori». Il Daily Express parla di «ultimo avamposto» per un Johnson «sprezzante» che «non intende lasciare». «Sostenetemi o farete i conti con l'oblio», politicamente parlando. Fuori dal bunker dei tabloid, tira però un'aria ben più pungente. Per il Daily Telegraph il premier è «mortalmente ferito» e il suo «gabinetto chiede che se ne vada». E, sempre in prima pagina dello storico foglio britannico, trova spazio anche l'analisi firmata da Camilla Tominey intitolata: «Un successore coraggioso dovrà consegnare al Regno Unito il conservatorismo per cui ha votato», perché - rimprovera l'analista - «a essere messe in discussione non sono solo la persona e le competenze del Primo ministro, ma il suo conservatorismo».
Un «Johnson combatte per restare in vita», titola il Times. Un «Johnson scosso dalla ribellione del suo governo», scrive il Financial Times. Un Johnson «umiliato» per il quotidiano i, che parla apertamente di «golpe del suo gabinetto». Non usa invece grandi giri di parole Metro, che a caratteri cubitali rivolge un invito al 10 di Downing Street che non necessita di traduzioni: «Get exit done Boris». E infine, dalla Scozia, c'è il Daily Record con un gioco di parole che sembra già essere stato superato dagli eventi, ma vince senza dubbio la palma per originalità: «Never ending Tory».