Un NFT con il codice sorgente originale, scritto tra il 1990 e il 1991, è stato battuto all'asta (online) da Sotheby's.
Sir Tim Berners-Lee, inventore del Web: «È stato divertente tornare indietro nel tempo e dare un'occhiata al codice».
NEW YORK - Quanto vale un campione originale del "dna" del Web? La risposta, da ieri, è 5.4 milioni di dollari. Questa è infatti la cifra per cui è stato battuto all'asta da Sotheby's un non-fungible token (NFT) contenente il codice sorgente originale del World Wide Web ideato da Tim Berners-Lee nel lontano 1989.
Nel "cripto-cofanetto" assemblato da Berners-Lee erano incluse 9'555 stringhe di codice (scritte tra il 3 ottobre del 1990 e il 24 agosto dell'anno successivo), una clip video animata della stesura del codice (della durata di poco più di 30 minuti), un poster digitale vettoriale del codice e una lettera firmata da Sir Tim in persona - redatta nel mese di giugno di quest'anno in un nostalgico ed essenziale formato markdown -, a cui ha affidato alcune riflessioni sulla sua creazione.
«Dato che la gente sembra apprezzare le copie autografate dei libri, ora che c'è la tecnologia NFT ho pensato che potesse essere simpatico creare una copia firmata del codice sorgente originale del primo browser Web». Così si apre la lettera del papà del moderno Internet. «È stato divertente tornare indietro nel tempo e dare un'occhiata al codice. È fantastico vedere che quelle poche linee di codice, con l'aiuto di un eccezionale gruppo di collaboratori in tutto il pianeta, sono rimaste in pista diventando quello che il Web è oggi». Ossia, un sistema che collega ogni giorno oltre quattro miliardi e mezzo di persone.
Le stringhe di codice che hanno dato vita al cuore del Web sono da tempo di dominio pubblico. Ma ciò che conferisce valore a questa "copia" è il legame diretto con il suo creatore, come ha spiegato la responsabile della divisione scienze e cultura popolare di Sotheby's, Cassandra Hatton. E con la tecnologia blockchain si ha la certezza assoluta di possedere una copia unica e autentica del, in questo caso, «primo artefatto concepito digitalmente».
Al momento non si sa, e forse non si saprà mai, chi ha sborsato i 5'434'500 dollari per assicurarsi il cimelio digitale. Il prezzo però - e di riflesso il valore - è stato del tutto deciso dai partecipanti all'asta. Il token firmato da Sir Tim è stato messo in vendita praticamente senza riserva, con una base d'asta di mille dollari, lasciando che fosse «il mercato a stabilire quale fosse il suo valore». Quello che invece si sa è che la cifra incassata sarà interamente devoluta in beneficenza.