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L'azienda giapponese farà la sua uscita dopo 74 anni il prossimo 20 dicembre
TOKYO - Toshiba ha annunciato che il proprio titolo sarà delistato dalla Borsa di Tokyo il prossimo 20 dicembre, mettendo così la parola fine, dopo 74 anni, alla sua storia di società pubblica.
Va avanti nel frattempo la fase di ricostruzione dell'intero conglomerato, a seguito dell'offerta di acquisizione completata il mese scorso, per un valore di circa 2mila miliardi di yen, equivalenti a 12,7 miliardi di euro, da parte di un consorzio guidato da Japan Industrial Partners (Jip), che include oltre 20 banche giapponesi.
Toshiba ha anche dichiarato che convocherà un'assemblea straordinaria degli azionisti il 22 novembre a Tokyo per discutere del processo di consolidamento delle partecipazioni, e la graduale interruzione dei legami con gli azionisti stranieri, uno degli obiettivi proposti dagli investitori di Jip, che comprende anche la società finanziaria Orix Corp e l'azienda di semiconduttori Rohm.
Fondata nel 1875 e trasformatasi rapidamente in un vasto conglomerato industriale all'inizio del XX secolo, Toshiba è stata una delle aziende simbolo della ripresa postbellica del Giappone, e uno dei principali pilastri della sua innovazione tecnologica: dalla produzione di massa dei primi elettrodomestici, alla diffusione dei computer portatili, fino alla costruzione delle centrali nucleari e alla ricerca avanzata sui microchip.
A partire dal 2015, l'azienda è stata coinvolta in diverse irregolarità finanziarie, a cui hanno fatto seguito le ingenti perdite nelle attività sul nucleare negli Stati Uniti. Attualmente impiega quasi 100mila dipendenti e nell'anno fiscale 2022 ha registrato un fatturato di circa 3'300 miliardi di yen, pari a 21 miliardi di euro.
