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CREDIT SUISSE: SEGUI IL LIVEIl giorno dopo l'acquisizione, fra borsa altalenante, rabbia e preoccupazione

20.03.23 - 07:42
I consumatori vogliono che la dirigenza rinunci ai bonus, le parti sociali chiedono di essere coinvolte prima di eventuali tagli
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
I consumatori vogliono che la dirigenza rinunci ai bonus, le parti sociali chiedono di essere coinvolte prima di eventuali tagli

È il giorno dopo l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Per la banca elvetica (e per tutta la piazza finanziaria) si apre una nuova era, un capitolo tutto da scrivere.

Riepilogo:

    • UBS ha deciso di rilevare il suo concorrente in difficoltà per quasi tre miliardi di franchi.
    • Gli azionisti della banca in crisi dovrebbero quindi ricevere un'azione UBS ogni 22,48 azioni Credit Suisse.
    • La banca centrale svizzera ha annunciato che sosterrà l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS con un'assistenza di liquidità fino a 100 miliardi di franchi svizzeri.
19:47

Capolinea per Credit Suisse, arriva un “mostro” bancario

La fusione tra Ubs e Credit Suisse è realtà, tra critiche e preoccupazioni. Cosa succederà ora? L'analisi di due esperti.

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18:20
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18:19

BAK Economics: «Perdite d'impiego stimate fino a 12'000 posti»
L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS causerà la perdita di 9'500-12'000 posti di lavoro. Malgrado ciò, non si prevede un forte aumento del tasso di disoccupazione. Lo indica l'istituto di ricerca BAK Economics, nel quale indica che l'operazione ha permesso di evitare un grave danno all'economia svizzera. In una nota, l'istituto precisa che «con l'acquisizione da parte di UBS sono stati limitati i danni per la piazza finanziaria svizzera causati dalla crisi di Credit Suisse». Insomma, il rischio di una crisi bancaria generale è stato notevolmente ridotto: «Si è così evitato un danno diretto maggiore all'intera piazza economica elvetica». (fonte ats)

18:17

Alla fine della giornata, le borse chiudono al rialzo
In una giornata in cui la piazza finanziaria elvetica ha capeggiato sulle prime pagine di tutti i giornali, la Borsa svizzera termina le contrattazioni in positivo. L'indice SMI guadagno lo 0,28% a 10'643,64 punti, quello allargato SPI lo 0,35% a 13'953,41. Dopo l'annuncio avvenuto ieri di un'acquisizione da parte di UBS, inutile dire che tutti gli occhi erano puntati su Credit Suisse. Dopo essere sprofondato del 62% in apertura, il titolo ha concluso con un -55,74% a 0,82 franchi. (fonte ats)

17:43

«Sono rimasta a Credit Suisse e oggi me ne pento»

La preoccupazione (e le bocche cucite) dei dipendenti della banca.

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17:25

I Verdi: «La politica economica e finanziaria borghese ha quasi affossato la Svizzera»
«Quindici anni dopo UBS, la seconda banca svizzera, Credit Suisse, ha dovuto essere salvata ieri dai contribuenti. Urge una nuova regolamentazione per controllare i rischi sistemici, sociali e climatici della piazza finanziaria», a dirlo sono i Verdi svizzeri che invocano, come altre forze politiche, invoca la sessione straordinaria del Parlamento. Solo tre anni dopo il salvataggio dell’industria dell’aviazione (ovvero Swiss, ndr.), «lo Stato torna a concedere aiuti alle imprese che hanno una grande responsabilità nel riscaldamento globale, senza porre alcuna condizione di sostenibilità ecologica, sociale ed economica». Per il presidente del partito Balthasar Glättli «per la seconda volta in 15 anni, la politica economica e finanziaria borghese ha quasi affossato la Svizzera. È giunto il momento di cambiare rotta».

 

16:28

Anche Plr e Centro a favore della sessione straordinaria del Parlamento
Non è solo la sinistra a volerci vedere chiaro sull'intervento della Confederazione nell'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs chiedendo una sessione straordinaria del Parlamento. Lo hanno confermato oggi ai media i due partiti.

«I vecchi vertici di Credit Suisse devono essere ritenuti responsabili di questa situazione», riportano i Liberali in una nota diffusa oggi, «quanto successo mostra non solo che i problemi che già c'erano non sono stati risolti, ma che i regolamenti vigenti non sono in grado di evitare che queste cose possano succedere. Siamo in ogni caso contrari all'istituzione di una mega-banca». A Keystone-Ats, il presidente liberale Thierry Burkart ha ribadito che «gli attuali dirigenti dovrebbero restituire i bonus dell'anno scorso e non riceverne degli altri quest'anno».

Ancora forte è la presa di posizione del Centro, secondo il quale «il Credit Suisse ha abusato della fiducia concessagli dal popolo svizzero e fa male vedere come, a pagare, toccherà proprio agli stessi contribuenti. Per questo è imperativo capire se, e come, i vertici della banca siano da ritenere responsabili», ha chiosato il presidente Gerhard Pfister via comunicato stampa definendo l'operazione «il male minore fra quelli possibili».

15:48
Reuters
15:46

«Banche sempre più grandi, consapevoli che saranno salvate. È un brutto segnale»

Il primo giorno "dopo" Credit Suisse. Ne abbiamo parlato con Sergio Rossi, professore di macroeconomia all'Università di Friburgo

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15:41

Gli azionisti minacciano azioni legali
La Fondazione Ethos, in rappresentanza dei fondi pensione svizzeri, lamenta che i soci di UBS e Credit Suisse «non saranno in grado di votare» in assemblea sulla fusione e che in futuro tutti i clienti svizzeri dovranno fare i conti «con i rischi di una posizione dominante» di UBS nel mercato elvetico. «Tutte le opzioni saranno esaminate nei prossimi giorni, incluse quelle legali, per determinare le responsabilità di questa debacle», afferma Ethos, che promette di «continuare a difendere gli interessi» dei soci e chiede lo scorporo delle attività svizzere del Credit Suisse, per ridurre gli esuberi e mantenere una «sana competizione». (fonte ats)

14:24

CS sempre molto male in Borsa, UBS recupera
Titolo di Credit Suisse sempre in grosso affanno alla Borsa di Zurigo: intorno alle 13.30 la perdita del valore nominale si aggirava intorno ai 57 punti percentuali, in lieve miglioramento rispetto all'inizio delle contrattazioni (-62%) e al punto più basso toccato oggi (-64%). Le azioni di UBS, che erano partire con una perdita in doppia cifra, hanno recuperato e sono tornate in territorio positivo. L'indice SMI alle 14 viaggiava su un +0.29%.

14:16

Berset non va più in Colombia
L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS avrà ripercussioni anche sull'agenda del presidente della Confederazione Alain Berset. Un viaggio del consigliere federale friburghese in Colombia, pianificato da molto tempo, è in effetti stato annullato. Lo stesso Berset aveva annunciato la trasferta in un'intervista concessa a "Le Temps" lo scorso dicembre. La visita era poi stata confermata dal presidente colombiano Gustavo Petro durante il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) in gennaio. Ma la vicenda Credit Suisse ha avuto ragione del viaggio in Sudamerica. «A causa delle decisioni prese in questi ultimi giorni dal Consiglio federale, l'agenda di Berset ha subito cambiamenti che si ripercuotono su tutta la settimana. La visita è quindi stata cancellata», ha fatto sapere a Keystone-ATS il Dipartimento federale dell'interno. (fonte ats)

13:59

Il SIC: «Devono essere coinvolte le parti sociali»
Le parti sociali devono essere coinvolte nell'imminente processo d'integrazione relativo all'acquisizione di Credit Suisse per mano di UBS. A domandarlo è la Società degli Impiegati di commercio svizzera (SIC) che chiede inoltre massima trasparenza nei confronti dei dipendenti sui prossimi passi. Negli scorsi giorni erano state diverse le associazioni di categoria a manifestare preoccupazione per il destino di circa 9'000 impiegati, e non solo nell'istituto acquisito. «Affinché il tutto avvenga nel modo più socialmente accettabile, è necessario mantenere il maggior numero possibile di posti di lavoro e rispettare i piani sociali», scrive l'organizzazione, «garantendo che i collaboratori interessati verranno sostenuti con consulenze e informazioni». (fonte ats)

13:53

«La dirigenza rinunci ai bonus»
Le normative too-big-to-fail vanno riviste per obbligare la dirigenza di Credit Suisse a rinunciare ai bonus. Lo chiede la Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS) alla luce dell'acquisizione della banca da parte di UBS. «È inaccettabile che una banca di importanza sistemica venga condotta al baratro, che debba essere sostenuta dallo Stato e che allo stesso tempo vengano versati bonus», indica SKS in una nota. "Ci sono volute misure drastiche per ripristinare la fiducia nel Credit Suisse", ha ricordato Sara Stalder nel comunicato. Il prezzo è stato tuttavia molto alto: in futuro, i rischi per la Svizzera in caso di fallimento di UBS saranno ancora maggiori di quelli attuali. (fonte ats)

13:37
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
13:36

Una “rete di salvataggio” da 209 miliardi
Ci sono diversi miliardi, messi sul tavolo come garanzia da Bns e Confederazione per Ubs, se l'acquisizione dovesse rivelarsi più spinosa del previsto. I numeri sono stati già snocciolati ieri in serata, ma - come spiegato anche dal TagesAnzeiger - ci sono alcune cose che potrebbero non essere del tutto note ai più.

Innanzitutto, perché è necessaria un'assicurazione di questo tipo? Perché dal punto di vista di Ubs, che ieri ha apertamente parlato di «salvataggio d'emergenza», l'acquisto di Credit Suisse potrebbe portare alla luce vere e proprie voragini, soprattutto nei portafogli gestiti dal settore d'investimenti che, negli ultimi anni, è stato proprio quello che ha trascinato l'istituto nel baratro.

Ma di quanti soldi stiamo parlando? Ci sono i 9 miliardi messi a disposizione dalla Confederazione, e quindi dai contribuenti, ai quali si aggiungono i 100 miliardi della Banca Nazionale che potrebbe arrivare a garantire crediti aggiuntivi fino a 200 miliardi.

In caso il nuovo colosso bancario non riuscisse a restituire il prestito della Bns, toccherebbe a Berna risarcirla per un totale di 100 miliardi. Se le cose dovessero andare nel peggiore dei modi, quindi, ad andare in fumo sarebbero 209 miliardi, buona parte dei quali pagati dalle tasse dei privati cittadini.

12:59

L’occhio di Bruxelles sulla crisi di Credit Suisse
La Commissione europea «continua a seguire attentamente la situazione» del settore bancario dopo il salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS con il sostegno delle autorità svizzere. Così un portavoce dell'esecutivo Ue rispondendo alle domande dei giornalisti.

«Il sistema bancario europeo si è molto rafforzato in questi ultimi anni ed è attentamente monitorato dalle autorità nazionali e comunitarie», ha evidenziato il portavoce, riferendo che Bruxelles è in stretto contatto con gli organismi di sorveglianza.

12:18

Salvataggio di Credit Suisse: scetticismo tra gli analisti
L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è stata accolta con un certo scetticismo dagli analisti del settore. La manovra evita certo il tracollo, ma non è detto che si tratterà di un affare positivo per UBS.

Probabilmente quanto avvenuto non è la scelta che avrebbe fatto in maniera prioritaria UBS, hanno commentato gli esperti della canadese RBC. Sulla carta, i tre miliardi per l'acquisizione sono poco, sottolineano gli analisti di Vontobel. Allo stesso tempo però cambia sostanzialmente la struttura degli affari di UBS.

Secondo la Banca cantonale di Zurigo (ZKB), i potenziali vantaggi sembrano comunque superare gli svantaggi per UBS. Questo però solamente se si riuscirà a ricostruire la fiducia, cosa che secondo gli esperti probabilmente avverrà.

Altri economisti sottolineano le numerose questioni in sospeso. Il vero valore dell'operazione è difficile da giudicare, secondo l'americana Jefferies, anche perché Credit Suisse al momento registra forti perdite. A detta della banca d'investimenti Usa KBW, sul lungo termine l'affare sarà positivo, ma bisognerà aspettare un po' prima che la novità smetta di fare troppo rumore.

Secondo gli esperti di Capital Economics, l'esperienza con questo tipo di «matrimoni forzati» è piuttosto eterogenea. Esistono gli esempi positivi, ma anche quelli decisamente negativi.

12:10

Il Parlamento potrebbe tenere una sessione straordinaria

In base alle tempistiche previste potrebbe avere luogo dopo Pasqua, se raccoglierà abbastanza richieste per essere convocata

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11:59

Le perdite del fondo di investimento saudita
Costa caro ai sauditi l'investimento nel Credit Suisse, di cui la Saudi National Bank (Snb) aveva rilevato alcuni mesi fa il 9,9% del capitale per 1,4 miliardi di franchi. La quota, sottoscritta a fine novembre nell'ambito dell'aumento di capitale da 4 miliardi dell'istituto elvetico, vale ora circa 300 milioni. La banca saudita in una nota ha detto che «i cambiamenti della valutazione dell'investimento di Snb nel Credit Suisse non hanno impatti sui piani di crescita di Snb e sulla guidance per il 2023».

11:57
AFP
11:56

Il dossier Credit Suisse a Bruxelles
La crisi di Credit Suisse, ma anche gli effetti del fallimento dell'americana Silicon Valley Bank, «saranno sul tavolo dell'Eurosummit» ma non è ancora stato deciso se il punto sarà inserito nelle conclusioni. Lo spiega un alto funzionario europeo in vista del Consiglio europeo che si terrà giovedì e venerdì prossimo a Bruxelles.

Oggi, alle 12, si terrà un pranzo di lavoro tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il presidente della Bei, Werner Hoyer per la preparazione dell'Eurosummit.

11:49

Salteranno impieghi sia a Credit Suisse che a UBS?

L'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS metterà a rischio gli impieghi di entrambe le banche, non solamente quelli di CS. A dichiararlo è l'economista Stéphane Garelli, professore presso l'International Institute for Management Development (IMD).

«Quando avviene una fusione tra due entità simili vi è una sovrapposizione di responsabilità e in questo caso non è detto che saranno assunte dai collaboratori di UBS», ha detto Stéphane Garelli ai microfoni di RTS questa mattina, ossia il giorno dopo l'annuncio dell'acquisizione della banca delle due vele da parte della rivale UBS.

I dipendenti del Credit Suisse apporteranno un contributo anche sui piani delle competenze e delle reti, ha aggiunto Garelli. «Questo significa che rischiamo di ritrovarci con molte persone che dispongono di competenze finanziarie sul mercato, che però saranno purtroppo senza lavoro».

In relazione a «un gigante bancario che è molto più grande degli altri», l'esperto ritiene che questo non sia «molto salutare», soprattutto per la concorrenza. In futuro, sarà necessario garantire che non si verifichi un abuso di posizione dominante. Ci si chiede anche se una tale dimensione sia gestibile.

11:45

La Finma stringe sui manager 
Dopo l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, nel contesto degli aiuti di Stato potrebbero essere imposte ulteriori condizioni ai manager di CS. La Finma sta analizzando la questione.

«In un primo momento si è trattato di trovare una soluzione per la protezione dei risparmiatori e dell'immagine della piazza finanziaria svizzera», ha detto oggi un portavoce dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) all'agenzia economica AWP. «In seconda battuta andranno chiarite altre questioni», ha dichiarato confermando informazioni rese noto dalla radio SRF.

Con questa presa di posizione l'autorità reagisce a esternazioni fatte dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, che parlando dei manager ha citato l'esempio di un possibile divieto di dividenti o di misure riguardanti i salari. Il tutto, aveva sottolineato, è comunque di competenza della Finma.

11:30

L'accusa dei Verdi: «Una malagestione che ricade ancora sui contribuenti»
Il caso di Credit Suisse è la conseguenza di anni di cattiva gestione, di cui ancora una volta devono rispondere i contribuenti e non i manager. È l'accusa lanciata dai Verdi, che hanno così commentato l'acquisizione, ufficializzata ieri, del secondo istituto finanziario elvetico da parte di UBS.Quindici anni dopo proprio UBS, scrive il partito in una nota odierna, anche Credit Suisse ha dovuto essere salvata dai contribuenti. Vengono nuovamente concessi aiuti di Stato a società che sono in gran parte responsabili del riscaldamento globale, lamentano gli ecologisti. La Confederazione ha infatti messo sul piatto una garanzia di 9 miliardi di franchi per far fronte ai rischi dell'operazione. «La politica economica e finanziaria borghese ha quasi trascinato la Svizzera nel baratro per la seconda volta in quindici anni. Non si può più andare avanti così», ha affermato, durante una conferenza stampa, il presidente del partito e consigliere nazionale zurighese Balthasar Glättli. «Il Consiglio federale deve presentare immediatamente proposte che mettano fine alla cultura dell'irresponsabilità collettiva. Solo così sarà possibile ripristinare la competitività e l'affidabilità della piazza finanziaria svizzera», ha aggiunto il suo collega alla Camera del popolo Gerhard Andrey (FR).

11:15

«Il salvataggio di Credit Suisse è stato eroico»
«La situazione è diversa dal 2008, ora le banche europee hanno più fondi e capitale per gestire eventuali corse agli sportelli e i politici hanno imparato da Lehman perché dopo il suo fallimento non è stato facile rimettere insieme il sistema. Per questo sono state prese misure eroiche nel weekend per Credit Suisse». Così l'economista, Kennet Rogoff in avvio della presentazione del nuovo Affari&Finanza del quotidiano La Repubblica. «Se tornassimo al 2008 probabilmente cercherebbero di tenere in vita Lehman. Nella situazione attuale con un'inflazione molto elevata è difficile agire per gestire la recessione, quindi se non succede nulla di grave la Fed alzerà i tassi di 25 punti base», aggiunge l'economista.

11:00

Effetto domino, crollano i bond At1 delle banche europee
Crollano i bond At1 emessi dalle banche europee dopo che, nell'ambito del salvataggio di Credit Suisse, è stato deciso l'azzeramento di questa tipologia di titoli, con cui l'istituto elvetico aveva raccolto 16,3 miliardi di franchi. Un bond da 500 milioni di euro emesso da Unicaja Banco perde il 17,5% a quota 58,7, uno da 1,5 miliardi di sterline di Barclays cede il 9,4% a 84,6, un'emissione di Raiffeisen Bank 14,4% a 54,3, mentre, riferisce Bloomberg, il desk di trading di Hsbc ha tagliato del 10% il valore complessivo di questi titoli. I bond At1 emessi dalle banche ammontano, secondo Bloomberg, a circa 275 miliardi di dollari. Si tratta di titoli ad alto rischio di cui è previsto l'azzeramento nel caso in cui gli indici di capitale di una banca scendano sotto determinati livelli. Ma il trattamento subito nell'ambito del salvataggio di Credit Suisse ha sollevato dubbi sul mercato, in quanto il loro trattamento è stato peggiore di quello degli azionisti, ai cui titoli è stato riconosciuto un valore residuo di 3 miliardi di franchi.

10:03
09:24

Borsa svizzera: apertura in calo
Il giorno dopo l'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, la Borsa svizzera apre in calo. Poco dopo le 09:00 l'indice dei titoli guida SMI perdeva l'1,21% a 10'591,01 punti, quello allargato SPI l'1,24% a 13'850,65.

In rosso sono risultate pure le Borse asiatiche. Tokyo, per fare un esempio, ha lasciato sul terreno l'1,54% a quota 26'945,67, lasciando sul terreno 388 punti.

Stesso discorso per i principali mercati europei: Milano perde l'1%, Parigi lo 0,35%, Londra l'1,39%, Francoforte lo 0,39%. (fonte ats)

09:15

In apertura il titolo scende del 62% 
Come annunciato, il titolo Credit Suisse risulta in profondo rosso in apertura dei mercati: il calo è del 62% a 70 centesimi. UBS cede dal canto suo l'8,6% a 15,64 franchi. (fonte ats)

08:26

«Ci saranno denunce»
Il professor Peter V. Kunz, specialista di diritto bancario, valuta che l'acquisizione forzata di Credit Suisse da parte di UBS è stata posta su basi giuridiche non abbastanza solide. Si attende quindi denunce contro la Confederazione. «Il fatto che gli azionisti di Credit Suisse non vengano nemmeno consultati è una procedura completamente al di fuori delle norme legali», ha detto in un'intervista pubblicata dal Blick e dalle testate Tamedia. Solo venerdì, si diceva ancora che le liquidità della banca fossero sufficienti. Proprio per queste dichiarazioni gli azionisti potrebbero intraprendere vie legali.

«Denunce arriveranno», si è detto convinto il professore. Anche perché gli investitori sono stati posti davanti al fatto compiuto. Secondo Kunz con l'uso del diritto d'urgenza il Consiglio federale danneggia addirittura il Paese: «In Svizzera ora gli investitori devono partire dal presupposto di poter essere espropriati senza base legale». (fonte ats)

08:22
08:11

UBS: sospensione temporanea di riacquisti azioni
UBS sospenderà per il momento il riacquisto di azioni proprie in seguito all'acquisizione di Credit Suisse (CS). Lo ha detto la direttrice delle finanze Sarah Youngwood ieri sera nel corso di una teleconferenza con gli analisti. Si tratta di un processo «conservativo», poiché la capitalizzazione resta forte.

La politica progressiva di dividendi in contanti sarà mantenuta, ha dichiarato il CEO Ralph Hamers. Solo la settimana scorsa, Hamers aveva sottolineato che riacquisti di azioni erano il modo preferito di restituire capitale agli azionisti, poiché il corso delle azioni ha ulteriore potenziale di rialzo. (fonte ats)

08:07

Azione CS in caduta libera prima dell'apertura della Borsa, -62%
Il giorno dopo la notizia dell'acquisizione da parte di UBS, prima dell'apertura della Borsa il titolo di Credit Suisse risulta in caduta libera, con un pesante -62%.

Il corso sarebbe ancora inferiore all'equivalente di 76 centesimi proposto dal numero uno bancario elvetico UBS per l'acquisizione dello storico rivale, per un prezzo totale di 3 miliardi di franchi.

Secondo le previsioni di Julius Bär, anche il titolo UBS è in calo, per la precisione del 4,7% a 16,30 franchi, con un listino SMI che globalmente è in contrazione dell'1,56%.

(fonte ats)

07:42

Nonostante l'acquisizione, i bonus CS continueranno a essere pagati
Dopo l'acquisizione da parte di UBS, il Credit Suisse continuerà a pagare i bonus. Anche i futuri aumenti salariali dovrebbero arrivare come da previsioni. In alcuni paesi il bonus è già stato pagato. Credit Suisse prevede che i pagamenti dei bonus verranno effettuati come previsto anche negli altri paesi. Il prossimo bonus round è previsto per il 24 marzo.

07:40

I titoli bancari in Asia stanno perdendo valore
Dopo un iniziale rilassamento sui mercati azionari asiatici, i titoli bancari in Asia stanno perdendo valore dopo le news su CS di domenica. La banca HSBC ha perso oltre il sei percento di valore. Anche Standard Chartered è sceso di oltre il cinque percento. La Bank of East Asia ha perso più del quattro percento.

07:39
Keystone
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