Il 16 maggio si è svolto il primo workshop con testimonianze di professionisti del settore e di aziende ticinesi pioniere nell’utilizzo di questa modalità formativa
Come tanti altri settori della vita economica e sociale, anche il mondo della formazione ha nel suo destino l’incontro con il digitale: da questo incontro nascono nuove forme di apprendimento e di insegnamento, nuovi mestieri e nuove pratiche. Comunemente chiamata “E-Learning”, la formazione digitale è destinata ad apportare dei cambiamenti profondi nel mondo della formazione professionale, nelle imprese e in tutte le altre organizzazioni che si confrontano con l’esigenza della formazione periodica dei loro collaboratori e dei neo-assunti.
Come affrontare questa sfida? Come organizzare concretamente un dispositivo di e-learning? Quali sono i rischi e i vantaggi che si presentano?
Su iniziativa di Security Lab, azienda ticinese pioniera dell’e-learning in Svizzera italiana, il workshop organizzato a Lugano lo scorso 16 maggio presso l’Hotel Dante ha trattato queste tematiche, anche attraverso la presentazione di casi di successo di formazione digitale da parte di esperti del settore.
In particolare, Alessandro Carniato, Senior Instructional Designer di Security Lab, che vanta al suo attivo la partecipazione in vari progetti e-learning, ha parlato delle differenze fra la formazione d’aula (tradizionale) e quella in formato digitale, mettendo in evidenza vantaggi e svantaggi di ciascuna, ed ha anche sottolineato la possibilità di combinare queste due modalità per prendere il meglio dell’una e dell’altra, in una forma chiamata blended-learning (dall’inglese blend, mischiare, amalgamare) dove una parte delle attività di apprendimento si svolge autonomamente, a distanza, ma al tempo stesso si valorizza al massimo il tempo passato insieme al formatore nelle sessioni in aula.
È intervenuto successivamente Mario Calabrese, E-learning Project Manager e insegnante di “Ambienti digitali di apprendimento” all’università di Rennes, in Francia, che ha focalizzato la sua presentazione soprattutto sugli aspetti gestionali di un progetto di formazione digitale: quali sono le professionalità che devono essere sollecitate, quali sono le grandi tappe della gestione del progetto, i costi connessi e le economie che potranno essere realizzate. Durante questo intervento, sono stati presentati alcuni casi di digitalizzazione della formazione, passati o in corso, e per ognuno di essi le ragioni della conversione al digitale, le modalità, nonché i vantaggi ottenuti.
Gli stessi due relatori hanno poi presentato gli strumenti informatici da utilizzare nell’e-learning. Alessandro Carniato, parlando di authoring tools, software applicativo utilizzato per creare contenuti di formazione, ne ha sottolineato l’efficacia didattica e l’interattività, caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto nella formazione degli adulti, che hanno bisogno di un maggiore coinvolgimento per poter apprendere efficacemente. Mario Calabrese ha invece introdotto un’altra categoria di software, gli LMS (dall’inglese Learning Management Systems, sistemi di gestione della formazione) utilizzati per erogare i contenuti formativi, ma che offrono allo stesso tempo altre funzionalità: didattiche (come la possibilità di discutere attraverso dei forum, o di valutare gli apprendimenti con quiz e altri strumenti di verifica delle conoscenze acquisite) e amministrative (la gestione degli utenti, il tracciamento del tempo passato sui moduli, il rilascio di certificati e attestazioni).
Hanno chiuso l’evento Alberto Redi, CEO del Gruppo Security Lab, e Siro Migliavacca, Direttore della società figlia Security Lab Advisory, mostrando due case-study, uno su un corso per sensibilizzare e formare tutti gli utenti aziendali sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e sui rischi di cyber security, l’altro su un corso sull’applicazione pratica nelle organizzazioni dei requisiti normativi privacy (GDPR e LPD) da Security Lab realizzati ed erogati in modalità e-learning, modalità che ha permesso di aumentare enormemente il numero di partecipanti rispetto alla formazione classica d’aula.
In sintesi, il workshop ha presentato i principali vantaggi dell’e-learning: flessibilità di tempo e luogo di formazione; efficacia didattica grazie alle tecnologie digitali e agli strumenti software utilizzati; economie di costo grazie alla riproducibilità (potenzialmente infinita) dei supporti di formazione.
Portando il discorso a livello mondiale, il mercato dell’e-learning sta crescendo al ritmo del 10% annuo proprio grazie a questo tipo di vantaggi e diventerà presto la modalità di formazione prevalente, con uno switch-off rispetto alla formazione tradizionale previsto prima del 2021. Il Ticino sarà capace di raccogliere questa sfida?