Ottime opportunità nel marketing e comunicazione, ma anche nella gestione dei social e dei canali digitali
Sono ben 96 i lavori o professioni del futuro che ci consegna la fotografia scattata dallo studio “Jobs of Tomorrow: Mapping Opportunity in the New Economy”, un report pubblicato da WEF (World Economic Forum), che incrocia dati di LinkedIn e Burning Glass Technologies. Si va dal Content Manager, al Data Scientist, all’ingegnere del Cloud, dall’esperto di Intelligenza Artificiale al Chief sustainability officer o Responsabile della Sostenibilità, dal Product Analyst fino al preparatore atletico. Si tratta di professioni emergenti, su cui vale la pena scommettere, perché saranno richieste dalle imprese in misura crescente da qui al 2022. Le possiamo raccogliere in 7 categorie: Dati e Intelligenza Artificiale, Cura delle Persone, Economia Sostenibile, Ingegneria e Cloud Computing, Formazione/Educazione, Sviluppo di Prodotti, Marketing-Vendite e Contenuti. Passando ai numeri, ovvero ai posti di lavoro che si apriranno per questi professionisti, ci sarà una richiesta di 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro entro la fine di quest’anno. Ma il trend è in continua crescita con 6,1 milioni di opportunità di impiego di qui al 2022.
Secondo il report crescerà, ad esempio, la richiesta per i lavori in ambito “Marketing-Vendite e Contenuti”. Stiamo parlando di un’ampia gamma di figure professionali, tra cui il social media manager, lo specialista di digital marketing, il produttore e autore di contenuti, lo specialista del canale e-commerce. E va certamente osservato come in queste professioni, che già ora hanno grandi opportunità e sono molto richieste dal mondo delle imprese, sia fondamentale possedere un preciso set di competenze sia tecnico/digitali sia di business sia “umane”, le cosiddette “soft skill”.
«Le tecnologie digitali sono l’elemento su cui si fondano molte delle professioni emergenti – commenta Cristina Giotto, Direttrice e Membro di Comitato di ated - ICT Ticino – Ma ci sono aspetti relazionali e di interazione fra le persone, come per esempio nel lavorare in team, che saranno di fondamentale importanza nei lavori sia attuali sia del futuro. Le skill digitali e quelle “umane” si intersecano, le competenze soft si affiancano alle capacità tecniche e di business. E infatti, con i percorsi di formazione, gli eventi e i workshop che organizziamo in ated ci prefissiamo il chiaro obiettivo di aiutare le imprese nella loro evoluzione digitale. E, naturalmente, siamo di supporto ai professionisti nel comprendere e mettere in pratica le nuove competenze richieste dal mercato».
Lo studio del WEF ha isolato anche le competenze che saranno altamente richieste nei lavori del futuro, dividendole in 5 macro-aree:
- Le Business skill sono le competenze necessarie per avviare o gestire un’impresa. Questa categoria include conoscenze in marketing, project management, budgeting.
- Le Specialized industry skill sono competenze specifiche di una determinate industria o settore, come video ed editing nel marketing.
- Ci sono poi le cosiddette General skill (cross-funzionali o multidisciplinari) che servono in tutte le professioni e sono tipicamente rappresentate dalle competenze soft, come leadership, capacità di comunicare e mediare, creatività, problem solving.
- Le Tech baseline skill sono le competenze tecniche di base; per esempio, l’uso dei principali strumenti informatici (prodotti Windows sul Pc).
- Le Tech disruptive skill sono invece competenze digitali più avanzate, che permettono alle persone di usare e progettare tecnologie capaci di impattare i modelli di business e il mercato del lavoro in modo significativo e duraturo. Includono Data science, Natural language processing, automazione e robotica, cybersecurity. Sono – com’è facile intuire – le competenze più richieste per i professionisti delle categorie Data & AI e Cloud computing.
«E proprio su alcune delle competenze tecniche e sulle soft skill maggiormente richieste dalle professioni del futuro promuoviamo con ated alcune iniziative dedicate – conclude Cristina Giotto – Ad esempio il 7 di maggio a Lugano organizziamo un’intera giornata dedicata alle “Donne che ispirano le donne”, naturalmente aperta a tutti, per mettere al centro alcune delle nuove professioni digitali di cui c’è già necessità di competenze formate. Sarà un appuntamento che avrà come testimonial professioniste già coinvolte in ruoli digitali presso imprese e realtà del nostro territorio in cui l’innovazione è più spinta».
CHI È ated – ICT Ticino
ated - ICT Ticino è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. Dal suo esordio, ated - ICT Ticino ha organizzato oltre 1.000 manifestazioni e promosso innumerevoli conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop e corsi. ated - ICT Ticino collabora con le principali istituzioni pubbliche e private, enti e aziende di riferimento, nonché altre associazioni vicine al settore tecnologico e all'innovazione. Grazie alla costante crescita qualitativa dell'attività svolta sul territorio, ated – ICT Ticino è riconosciuta come un'associazione di riferimento nell'ambito economico, politico ed istituzionale del cantone, in grado di favorire il dibattito tra aziende e professionisti e capace di coinvolgere le giovani generazioni, grazie ai percorsi promossi dal programma ated4kids.
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