Sono in crescita in tutto il mondo gli attacchi informatici, ma ci sono alcune raccomandazioni per proteggersi
Andrea Palanca, Senior Cyber Security Advisor - Security Lab Sagl
Se da un punto di vista sanitario COVID-19 sembra concedere respiro nell’ultimo periodo all’interno del Canton Ticino, dal punto di vista informatico la malattia continua ad essere impietosamente sfruttata da malintenzionati per condurre cyberattacchi ai danni di privati ed aziende.
Uno studio pubblicato il mese scorso dalla nota società di soluzioni di sicurezza Check Point ha evidenziato come gli attacchi a tema COVID-19 nel mondo siano passati dai circa 50.000 a settimana registrati alla fine del mese di marzo, ai circa 190.000 a settimana registrati alla fine di aprile, con un aumento del 280% nell’arco di un solo mese.
All’interno del Canton Ticino, la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione Melani ha più volte diramato avvertimenti di possibili minacce durante la crisi per COVID-19. In particolare, il tema che sta risultando più ricorrente è quello del phishing tramite false mail provenienti dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP) oppure che promettono presunti rimborsi fiscali. Dietro il finto pretesto di informare l’utente degli ultimi casi di COVID-19 riscontrati nella sua area o promettergli un aiuto economico alle sue difficoltà, l’obiettivo ultimo di tali frodi è quello di convincere la vittima ad aprire il documento allegato nella mail, contenente virus programmati per cifrare i dati del PC e chiedere un riscatto, oppure cliccare link verso siti malevoli cloni di noti originali, allo scopo di rubare le credenziali eventualmente immesse dall’utente.
Nella vicina Italia, i malintenzionati hanno immediatamente sfruttato l’occasione della sperimentazione di Immuni, l’app per il tracciamento dei contatti del Ministero della Salute italiano, per effettuare simili attacchi di phishing. Creando un perfetto clone del sito della Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) registrato sotto il nome “www.fofl[.]it” (con la lettera “elle” al posto della lettera “i”, visivamente simile) ed inviando false mail, i malintenzionati convincevano vittime a scaricare ed avviare l’applicazione fasulla “immuni.exe” su computer Windows. Questa non era altro che il ransomware “FuckUnicorn”, il quale, non appena eseguito, effettuava la cifratura di file presenti sul sistema e chiedeva un riscatto di 300 Euro per la presunta decifratura.
Sempre in Italia, il Cert-AgiD ha recentemente diramato una nuova allerta per un finto sito clone dell’INPS, pubblicato al dominio “inps-it[.]top”, che proponeva il download di una presunta domanda di indennità per COVID-19. In realtà, veniva scaricata un’applicazione Android chiamata “acrobatreader.apk” che, se installata, eseguiva un trojan bancario capace di registrare le azioni compiute dall’utente sul proprio smartphone.
Per proteggersi dagli attacchi di phishing, rimangono valide le seguenti raccomandazioni: