La scala di Ludwig dona agli specialisti una panoramica sull’andamento dell’alopecia femminile per scegliere i giusti rimedi alla patologia. Scopri di più.
Quando si parla di alopecia, è fondamentale distinguere tra quella maschile e femminile, poiché le caratteristiche e la progressione della perdita di capelli differiscono
notevolmente tra i due sessi. Mentre la scala di Hamilton-Norwood è utilizzata per classificare l’alopecia androgenetica maschile, la scala di Ludwig è lo strumento di
riferimento per valutare la calvizie femminile. Vediamo come funziona questo indice e quali sono i rimedi suggeriti per ogni stadio di caduta della chioma.
Cos’è la scala di Ludwig per l’alopecia femminile
Per parlare nel dettaglio della scala di Ludwig, introdotta nel 1977 dal dermatologo Erich Ludwig, quale classificazione specifica per l’alopecia femminile, è necessario innanzitutto fare luce su alcuni aspetti caratteristici di questa patologia che, solo in Italia, colpisce 4 milioni di persone. Si tratta infatti di un indice essenziale per comprendere la perdita di capelli nelle donne, che può causare significative ripercussioni psicologiche, poiché una chioma folta è spesso vista come elemento cruciale della propria immagine e femminilità.
Pertanto, a differenza dell’alopecia androgenetica maschile, che inizia generalmente in età più giovane, nelle donne questa condizione è tardiva. Si manifesta solitamente tra i 30-40 anni, con anche una diversa distribuzione sul cuoio capelluto. Il diradamento è infatti diffuso e coinvolge per lo più il vertice e le aree posteriori dello scalpo, risparmiando invece l’area fronto-temporale. La calvizie femminile, inoltre, non è mai totale, poiché lascia sempre follicoli e capelli miniaturizzati e sottili sul cuoio capelluto.
Gli stadi della scala di Ludwig
La scala di Ludwig suddivide la perdita di capelli delle donne in 3 differenti stadi, ognuno caratterizzato da diverse manifestazioni della calvizie e da specifici rimedi per rallentarla e contrastarla. Quali sono:
Perché è utile osservare la scala di Ludwig per l’alopecia donne
Come accade per la scala di Norwood-Hamilton, anche quella di Ludwig è uno strumento fondamentale a dermatologi e tricologi per diverse ragioni:
Alopecia androgenetica femminile: rimedi utili negli stadi della scala di Ludwig
Compreso lo stadio in cui versa la propria patologia di caduta dei capelli, è necessario attivarsi con i giusti rimedi, per evitare la sua progressione.
Lo Stadio I della scala di Ludwig contempla l’utilizzo di soluzioni topiche ad azione rinforzante, anticaduta, stimolante della ricrescita dei capelli. È l’esempio di Minoxidil, ma anche dell’assunzione di integratori alimentari con biotina, zinco, ferro, vitamine del gruppo B.
Lo Stadio II dell’alopecia androgenetica femminile, può invece giovare dei benefici di terapie come il Laser a Basso Livello (LLLT), che stimola la crescita capelli
donne; il Microneedling che incentiva il cuoio capelluto al migliore assorbimento dei rinforzanti e stimolanti topici; PRP e Protocollo bSBS che promuovono la massima Rigenerazione Follicolare Naturale e Autologa. Quest’ultimo è particolarmente utile anche nello Stadio III, per implementare e rendere ancora
più duraturi i risultati di un trapianto di capelli, che ripristina gli stessi nelle aree soggette a diradamento.
In tutti i sopra citati step, è fondamentale adoperarsi per la migliore cura dei capelli e del cuoio capelluto, utilizzando shampoo e balsamo delicati, maschere e oli nutrienti. Curare al meglio anche il proprio stile di vita, con attenzione alla riduzione dello stress e a una dieta equilibrata (che eviti carenze alimentari responsabili di caduta della chioma), nonché al trattamento di patologie come iperandrogenismo da PCOS, ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Protocollo bSBS: la medicina rigenerativa contro la calvizie femminile
Il protocollo bSBS rappresenta una soluzione innovativa nella medicina rigenerativa per contrastare la calvizie. Grazie a un approccio multidisciplinare e personalizzato, combina oltre 16 tecnologie avanzate per rivitalizzare i follicoli piliferi danneggiati, promuovendo la crescita e la densità dei capelli. Questo trattamento stimola le cellule staminali e utilizza fattori di crescita derivati dal sangue del paziente, invertendo il processo di miniaturizzazione follicolare che porta alla perdita dei capelli. Il bSBS è una procedura non invasiva, priva di effetti collaterali e adatta anche a chi preferisce alternative meno traumatiche rispetto all’autotrapianto. Tuttavia, i risultati possono variare a seconda delle condizioni individuali del paziente e dello stadio della patologia.