Il mix perfetto per aumentare le proprie performances agonistiche e per il benessere fisico
Il nuoto e l’allenamento di preparazione
Gli studi più recenti e le più qualificate esperienze condotte hanno determinato come l’allenamento al di fuori dell’acqua sia sempre più opportuno e consigliato per chi pratica il nuoto, sia a livello agonistico che amatoriale.
In special modo per gli atleti, è utile riuscire ad eseguire congiuntamente un'attività di preparazione esterna che sia conciliabile e capace di incrementare le performances che si dovranno poi sostenere in acqua.
In passato si pensava che per ottenere un incremento della propria prestazione e quindi migliori risultati, fosse necessario riproporre sempre e solo lo specifico gesto richiesto dallo sport praticato.
Varie sperimentazioni, eseguite sugli atleti con un’attività di esercizio sviluppata in sala pesi, hanno dimostrato che: implementando la ripetizione del gesto sportivo relativo alla disciplina svolta, con un allenamento completo sull’intera persona, si ottengono risultati decisamente superiori rispetto alla sola ripetizione continua dello specifico gesto sportivo stesso.
Attualmente tutti gli atleti professionisti ed agonisti effettuano una preparazione specifica in palestra seguendo tabelle di allenamento personalizzate in base alla disciplina intrapresa e tale approccio risulta essere anche una soluzione ottimale a livello di prevenzione degli infortuni.
Nel nuoto agonistico la difficoltà di programmare un’adeguata tabella di allenamento risulta maggiormente accentuata, in quanto la stessa dovrà dipendere direttamente dalla tipologia di stile praticato in acqua.
Nello specifico, nella programmazione ed organizzazione di una tabella di allenamento, si dovrà tener conto di quali distretti muscolari dovranno essere più potenziati e quanti andranno invece mantenuti tonici senza incorrere nel rischio di appesantirli inutilmente con una massa.
Raggiungere un’eccessiva ipertrofia risulterebbe controproducente e si incorrerebbe nel rischio di inficiare la tecnica della nuotata, ridurre la mobilità articolare fondamentale nel nuoto ed appesantire la struttura del corpo sfavorendone il galleggiamento.
Vanno inoltre considerati la resistenza ed il mantenimento del fiato necessario a sopportare tutta la prestazione, mantenendo un ideale bilanciamento tra potenza, resistenza muscolare e resistenza respiratoria, oltre ad un’ottima mobilità articolare necessaria per garantire il massimo rendimento dell’atleta.
Quali muscoli allenare
Il Nuoto è uno sport che richiede un'ottima resistenza muscolare associata ad una resistenza aerobica di pari grado.
Per questo motivo quando ci si allena in palestra bisogna concentrare l’attenzione sullo sviluppo della resistenza muscolare dei grandi muscoli del corpo.
Questo vale soprattutto per il fondo ed il mezzofondo mentre l'incremento della forza muscolare è invece da considerarsi un fattore predominate nell'allenamento dei velocisti. Stabilire l'esatto numero di serie e ripetizioni durante l'allenamento in palestra, è fondamentale per ottimizzare i risultati delle sedute al fine di aumentare la forza muscolare e/o la resistenza muscolare.
In un’ipotetica preparazione potremmo avere:
Nella tecnica degli stili del nuoto, notevole importanza ricoprono i muscoli delle braccia poiché sono il collegamento tra i muscoli primari generatori di forza (muscolo gran dorsale e gran pettorale) e le estremità superiori (mani e avambracci), che sono i punti di ancoraggio che spingono il nuotatore attraverso l'acqua.
L’ideale per un nuotatore sarebbe svolgere in palestra 2/3 sessioni a settimana, (1/2 sessioni incentrate sulla parte superiore del corpo ed 1 sulla parte inferiore. dosando bene i giorni di recupero del muscolo (almeno 1 giorno tra una sessione e l’altra).
Vediamo nello specifico i principali muscoli coinvolti nella pratica del nuoto e quindi quelli che dovranno essere oggetto di potenziamento:
Lo scopo della preparazione fisica, soprattutto per atleti agonisti, è sviluppare le capacità di: forza, resistenza, rapidità e mobilità.
Il lavoro andrà periodizzato ed inserito in modo funzionale ed intelligente seguendo la suddivisione in periodi delle sedute in vasca.
In senso pratico, si dovrà evitare che il lavoro in palestra pregiudichi quello in vasca.
A tale scopo è opportuno che nei MICROCICLI di carico specifico in vasca (quando si lavora su qualità metaboliche attinenti alla gara, come potenza aerobica e resistenza alla forza, il volume dei lavori di forza massimale in palestra diminuisca, per evitare di veder compromesse caratteristiche quali rapidità e potenza in acqua.
Per tale motivo di solito è preferibile che l’allenamento svolto in palestra coi pesi sia seguente e non precedente all’allenamento in acqua e che sia da quest’ultimo distanziato di almeno 1 ora.
L’alternanza di carico e di scarico consigliata per le sedute in palestra è di 3-1 oppure 4-1 nei primi periodi, mentre nei periodi a elevata intensità (di attacco e competitivo) deve essere di 2-1 e anche più raramente di 1-1.
Quali esercizi con i pesi per il nuoto
Dopo aver focalizzato i muscoli da potenziare possiamo suggerire un elenco di alcuni degli esercizi più indicati per allenarli.
Conclusioni
Anche in uno sport come il nuoto, che per la particolarità dell’ambiente in cui viene svolto (l’acqua) utilizza schemi motori che sembrano così distanti da quelli terrestri a cui siamo abituati, l’allenamento di preparazione in palestra con i pesi, oltre a svolgere un utile ruolo preventivo dagli infortuni, risulta necessario per il miglioramento di parametri quali: resistenza, forza e potenza.
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A cura di Filippo Greco
Personal Trainer e Istruttore Fitness presso il Centro A-CLUB di Savosa