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LUGANOFacebook sempre più propenso a penalizzare gli utenti. Ecco come evitarlo

09.06.18 - 07:00
5 consigli su come evitare che i nostri post siano considerati “non adeguati” e quali possono essere le conseguenze dei nostri “errori”
Facebook sempre più propenso a penalizzare gli utenti. Ecco come evitarlo

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5 consigli su come evitare che i nostri post siano considerati “non adeguati” e quali possono essere le conseguenze dei nostri “errori”

In seguito alla recente attenzione mediatica, politica e legale a cui è stato sottoposto, Facebook si sta giustamente rivelando sempre più attento a ciò che viene pubblicato sulla sua piattaforma. Per questo, è necessario essere cauti e prestare un occhio in più a ciò che postiamo. Gli effetti di un cattivo utilizzo (magari inconsapevole) di questo social network possono essere molteplici e poco "simpatici": per questa ragione, vi spieghiamo come evitarli, lavorando correttamente.

Il Centro Assistenza dell'azienda di Mark Zuckerberg ci dà già alcune risposte su quali siano i contenuti non accettati sul social network. Quali sono gli standard che Facebook applica per ritenere non adeguato un post, o foto o un video? Gestire una community di oltre 2.000.000.000 (DUE MILIARDI!) di persone e cercare di mantenere una libertà di espressione degli utenti non è semplice, ed è sicuramente complesso stabilire leggi comuni per giudicare “sbagliato” un contenuto. Stante la diversità culturale tra gli utenti di ogni parte del mondo, che è anche la forza di Facebook, quello che per un utente può essere corretto, virtuoso o innocuo, per un altro utente può essere disturbante o pericoloso.

Ecco, quindi, il loro tentativo di impostare delle regole comuni sui contenuti:

    • Violenza credibile: dopo un’analisi del linguaggio e del contesto, Facebook agirà di conseguenza e “provvederà a rimuovere i contenuti, disabilitare gli account e collaborare con le forze dell'ordine…”;
    • Persone e organizzazioni pericolose: tutte le persone coinvolte in atti di terrorismo o violenza organizzata verranno segnalate;
    • Beni soggetti a limitazioni legali;
    • Contenuti che incitano all’odio: i discorsi che incitano all’odio vengono definiti come un attacco diretto alle persone su temi quali etnia, religione, orientamento sessuale;
    • Contenuti visivi violenti: “Consentiamo immagini forti (con alcune limitazioni) per favorire la sensibilizzazione su determinati temi.”;
    • Immagini di nudo (adulti) e atti sessuali.

Come evitare di ricadere, anche per sbaglio o a causa di un equivoco, in queste categorie? Ricordiamoci che buona parte della prima valutazione sui contenuti viene fatta da intelligenze artificiali, e solo un controllo successivo da persone in carne e ossa, che comunque devono tener conto anche di culture e modi di sentire che non conosciamo...

Ecco 5 consigli su cosa non si deve MAI pubblicare su Facebook!

    • 1. Esagerazioni: voler far risultare il proprio business il migliore di tutti è legittimo, ma non con la falsità. Pubblicare foto di luoghi non veritieri o millantare servizi che in realtà non prestiamo può essere molto controproducente. E se ci chiedessero qualcosa in più al riguardo? Onestà prima di tutto!
    • 2. Foto di bambini: A meno che non si abbiano tutte le autorizzazioni necessarie, creare post con fotografie di minorenni sul social, ancora di più rivelando nome, cognome e luogo della foto, è sbagliato e pericoloso.
    • 3. Sfoghi su eventi che ci danneggiano: Facebook non è il luogo della lamentela e la tua denuncia può essere letta in modo sbagliato. Meglio non rischiare denunce per diffamazione e rivolgersi ai diretti interessati!
    • 4. No a contenuti per adulti, violenza e minacce, bullismo, e post che incitano all’odio: La legge si rispetta anche sul web.
    • 5. Troppa pelle nuda: La censura di Facebook è molto severa rispetto a questo punto, tanto che alcune opere d’arte in cui sono presenti nudi sono state rimosse dal social.
      Facebook non ci rivela la percentuale di pelle nuda necessaria per essere censurati, per questo bisogna fare molta attenzione!

E quali invece le conseguenze? A seconda della gravità e delle azioni scorrette che l’utente ha svolto in precedenza le punizioni cambiano. Per esempio, nel caso di una prima violazione Facebook avverte l’utente, ma se continua il social può disabilitare il profilo o la pagina. E poi, non dimentichiamoci che Facebook è un vero e proprio canale di comunicazione aperto a un pubblico di persone che sconosciute, dunque dare qualsiasi giudizio verso un'altra persona è una questione molto delicata: meglio pensarci e ripensarci, prima di pubblicare qualunque cosa.

Se non siete sicuri di come gestire l'immagine della vostra azienda, su come rispondere pubblicamente a clienti e curiosi, oppure a recensioni e critiche, meglio affidarsi a dei professionisti seri, con i quali non si rischiano di certo brutte sorprese!

Articolo a cura di Linkfloyd, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.