Da pochi mesi, il motore di ricerca più usato al mondo ha annunciato di valutare i siti web e posizionarli tra i risultati sulla base di criteri nuovi e poco conosciuti anche dagli esperti
Agosto 2018: con un semplice tweet , Google annuncia di aver rilasciato un aggiornamento al proprio algoritmo di base, ovvero al modo in cui valuta e posiziona i siti sulle proprie pagine dei risultati. Una notizia apparentemente di scarso rilievo e strettamente tecnica, che però crea il panico tra chi si occupa di web, a qualsiasi livello, come sempre accade quando il più importante motore di ricerca al mondo effettua una modifica sostanziale al proprio funzionamento. Google, infatti, è utilizzato dal 90% delle persone nel globo e che cercano informazioni online. Salvo che per chi abbia particolari interessi in Russia o Cina, dove esistono rispettivamente Yandex e Baidu, posizionarsi su Google equivale a ottenere visibilità globale sul web. Un dato utile a capire quanto profondo, rilevante, significativo sia lo sconvolgimento che segue ad un aggiornamento di “Big G”.
Andiamo per ordine, e cerchiamo brevemente di capire come funzioni Google. Attraverso dei programmi definiti crawler, scansiona tutti i siti presenti nel web, valuta ogni parola e informazione presente in ogni singola pagina, e poi li ordina e li classifica in base alle ricerche effettuate dagli utenti. Viene determinato, quindi, in base alle diverse ricerche di ogni utente (query), il posizionamento di tutte le pagine presenti sul web in una classifica di rilevanza. Graduatoria che determinerà la presenza di una pagina web nella prima pagina dei risultati (se Google la riterrà straordinariamente affidabile e rilevante per la ricerca) o in milionesima (qualora non la ritenesse assolutamente adatta a rispondere all’esigenza di ricerca dell’utente).
Come? Attraverso un algoritmo, quindi a “una sequenza di istruzioni codificate in un linguaggio specifico, finalizzata al raggiungimento di un risultato altrettanto specifico”. Facile, quindi, andare in prima pagina su Google: basterà seguire pedissequamente il contenuto di ogni singolo aggiornamento all’algoritmo!
Caratteristiche dell'algoritmo e contenuti di ogni aggiornamento, però, non sono pubblici e allo stesso tempo i fattori che concorrono a determinare il posizionamento di una pagina web sono oltre 200.
Quanto è importante posizionarsi bene su Google? Un altro dato ci aiuta a fotografare con precisione la rilevanza di questo aspetto: più del 90% delle visite relative a una ricerca, va a quelli presenti nella prima pagina dei risultati. Ecco spiegato perché, ad ogni grande aggiornamento dell’algoritmo di base del colosso di Mountain View, il mondo del web ne risulti sostanzialmente sconvolto.
Come accaduto con l’aggiornamento di fine estate: da un giorno all’altro, alcuni siti hanno perso migliaia, decine di migliaia, fino a milioni di visitatori, a vantaggio di altri portali che hanno improvvisamente scalato le classifiche perché maggiormente conformi ai nuovi parametri scelti da Google.
Ad essere stravolte non sono solo le graduatorie dei risultati di ricerca, ma anche quelle che fino a quel momento erano state considerate delle buone pratiche da seguire per ottenere un buon posizionamento.
Queste le conseguenze del “Medic Update”, com’è stato definito tra addetti ai lavori l’ultimo aggiornamento, alla luce del fortissimo impatto avuto soprattutto su tutti i siti che trattano argomenti come salute e benessere, sebbene i portavoce di Google abbiano smentito si tratti di un update di tipo settoriale.
Il tempo trascorso dall'aggiornamento è ancora troppo breve per poter tracciare con precisione quali siano i parametri modificati e le nuove best practices da seguire. Serviranno mesi e lo studio dei più importanti SEO (Search Engine Optimization) Specialist al mondo per arrivare a delle conclusioni univoche. Ciò che è già intuibile è che Google, con questo aggiornamento, voglia innanzitutto provare a valutare con maggiore severità e attenzione l’affidabilità delle pagine che trattano argomenti cruciali per le persone, come appunto la salute.
Google, peraltro, dispone di un team di valutatori della qualità della ricerca, che esaminano siti e pagine dei risultati manualmente, valutandoli in base a un vademecum anch'esso aggiornato di recente. Ai valutatori infatti, non viene più richiesto soltanto di valutare la qualità del contenuto, ma anche di considerare se la pagina ha un effetto benefico, e quanto e come ne guadagnerebbe un utente visitandola. Da una prima analisi, insomma, sembra che il Medic Update abbia provato a migliorare la corrispondenza tra intento di ricerca e risultati, che è poi la missione di Google fin dal principio: essere la migliore risposta possibile a ciò che cercano gli utenti.
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Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino