Il vulcano che tanto distrusse attrae per la sua natura e la storia
NAPOLI - Il nome Vesuvio (in latino Vesuvius) presumibilmente d'origine indoeuropea, significa illuminare o bruciare. Si ritiene che già 400 mila anni fa la zona del Vesuvio sia stata soggetta ad attività vulcanica, 39 mila anni fa avvenne un'eruzione davvero colossale, tuttavia sembra che la montagna abbia iniziato a formarsi 30 mila anni fa, probabilmente come vulcano sottomarino nel Golfo di Napoli, emersa successivamente come isola, si unì alla terraferma per l'accumulo dei materiali eiettati.
Nell’anno 79 dopo Cristo ebbe luogo una serie di violente eruzioni intercalate da periodi di quiete del vulcano. Dall'origine della montagna ai principali eventi sono state attribuite varie denominazioni. Tutte queste eruzioni, per la loro immane violenza (ma anche perché simili a quella che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia) sono chiamate eruzioni pliniane (dai nomi di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, studiosi romani, testimoni diretti dell'eruzioni del 79, durante la quale il primo morì e il secondo raccontò l'evento).
Per gestire questo patrimonio storico e naturale è stato istituito nel 1995 il Parco Nazionale del Vesuvio. Il suo scopo principale è quello di conservare le specie animali e vegetali, le associazioni vegetali e forestali, le singolarità geologiche, le formazioni paleontologiche, le comunità biologiche, i biotopi, i valori scenici e panoramici, i processi naturali, gli equilibri idraulici e idrogeologici. La fauna del Parco è particolarmente ricca e interessante. Tra i mammiferi spiccano la presenza del topo quercino, fattosi raro in altre parti d'Italia, del moscardino, della faina, della volpe, del coniglio selvatico e della lepre. Più di cento le specie di uccelli tra residenti, migratrici, svernanti e nidificanti estive. Da segnalare le nidificazioni di poiana, gheppio, sparviere, tortora e picchio rosso.
È possibile visitare il Vesuvio durante tutto l’anno ma è preferibile evitare il periodo invernale durante il quale, a causa delle condizioni meteorologiche poco favorevoli, spesso viene chiuso l’accesso. Consiglio quindi di programmare questa avventura in primavera o in autunno quando potete godere del paesaggio panoramico che, come un ammaliante dipinto, assume colori e sfumature tipiche della stagione.
Nelle visite al Vesuvio, l’escursione più richiesta è il percorso verso il cratere e quindi l’arrivo al gran cono. Non è un’escursione particolarmente faticosa, è adatta a tutti e non richiede preparazione. Se invece vi interessa visitare il Vesuvio da altre angolazioni, godere dei panorami e della flora e della fauna del Parco Nazionale del Vesuvio potete naturalmente scegliere altre escursioni che richiedono più tempo a disposizione e sicuramente più allenamento e condizione.
La visita del Vesuvio, con trekking attorno al cratere, fa parte del programma del viaggio “Golfo di Napoli per terra e per mare” che avrà luogo dal 25 settembre al 1. ottobre 2022. Restano disponibili gli ultimi due posti. Seguitemi!
Testo a cura di Claudio Rossetti
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