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PIERO MARCHESIIniziativa sulla biodiversità, ennesima proposta scellerata

26.08.24 - 10:29
Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC
Archivio Ti Press
Fonte Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC
Iniziativa sulla biodiversità, ennesima proposta scellerata
Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC

L’iniziativa sulla biodiversità che voteremo il prossimo 22 settembre è la solita proposta lanciata dagli ambienti estremisti di sinistra, che vuole insegnare ai nostri agricoltori e contadini come fare il loro mestiere, mettendogli sempre più paletti al punto che buona parte di loro getterà la spugna. Ecco alcuni punti chiave contro l’iniziativa:

L’agricoltura in Svizzera è già un esempio di pratiche sostenibili che promuovono la biodiversità. Gli agricoltori svizzeri adottano metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, come la rotazione delle colture, l’uso limitato di pesticidi e la creazione di habitat naturali all’interno delle loro proprietà, questo garantisce che il 19% delle superfici coltivabili siano riservate alla biodiversità. Queste pratiche dimostrano che è possibile conciliare produzione agricola e tutela della biodiversità senza ulteriori regolamentazioni;

L’iniziativa comporterà costi elevati per agricoltori e contadini – il Consiglio federale lo stima in una forchetta che varia tra i 375 e i 443 milioni l’anno, che provocherà inevitabilmente un aumento dei costi dei prodotti per i cittadini. Le nuove regolamentazioni potrebbero inoltre richiedere investimenti significativi per adeguarsi alle norme, mettendo a rischio la sostenibilità economica e l’esistenza stessa delle piccole aziende agricole;

La regolamentazione severa prevista dall’iniziativa colpirà anche il turismo di montagna e le zone rurali, mettendone a rischio progetti per la realizzazione di strutture di svago e sport;

Le restrizioni imposte dall’iniziativa ridurrà significativamente la competitività dell’agricoltura svizzera rispetto ai paesi vicini. I contadini svizzeri si ritroveranno vieppiù svantaggiati rispetto ai loro concorrenti internazionali, che non sono soggetti alle stesse regolamentazioni. La già fragile autoproduzione, che già oggi si attesta solo al 50% del nostro fabbisogno, verrà ancor più ridotta, aumentando di conseguenza le importazioni di prodotti di scarsa qualità;

La perdita di reddito e l’aumento dei costi porteranno a un declino delle attività agricole locali, con conseguenze negative per l’occupazione, la cura del paesaggio e la coesione sociale delle aree rurali.

Ecco perché è fondamentale votare No all’iniziativa sulla Biodiversità, per continuare a dare fiducia ai nostri contadini per l’ottimo e difficile lavoro che fanno, per evitare di ridurre ulteriormente l’autoproduzione agricola, per scongiurare un aumento dei prezzi dei prodotti a carico dei cittadini e, infine, per evitare di fare sempre i primi della classe anche quando non è necessario farlo.

Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC

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